Papa Francesco: “I bambini piangono in chiesa? Mai cacciarli”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Dicembre 2014 - 20:16 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco: "I bambini piangono in chiesa? Mai cacciarli"

Papa Francesco (Foto Lapresse)

ROMA – “I bambini piangono in chiesa? Mai cacciarli”. Ricorda un po’ il “lasciate che i bambini vengano a me” la raccomandazione rivolta oggi ai fedeli da Papa Francesco contro chi si mostra infastidito per i piccoli che, magari piangendo, ‘disturbano’ in chiesa durante la messa e li vorrebbe veder allontanati.

“I bambini piangono, fanno rumore, vanno di qua e di là. Ma mi dà tanto fastidio quando in chiesa un bambino piange e c’è chi dice che deve andare fuori. Il pianto del bambino è la voce di Dio: mai cacciarli via dalla chiesa”, ha avvertito Francesco nella visita pomeridiana alla parrocchia romana di San Giuseppe all’Aurelio, incontrando le famiglie dei 60 battezzati nell’ultimo anno. “Il loro pianto è la miglior predica”, ha quindi aggiunto.

A genitori dei bimbi Francesco ha dato anche un “compito a casa”, quello di celebrare la data del proprio battesimo. “E’ il nostro giorno di festa, quel giorno abbiamo conosciuto Gesù”. E ha raccontato di essere stato battezzato il giorno di Natale, “proprio otto giorni dopo la mia nascita, perché a quel tempo in Argentina si faceva così”.

Ne ha accarezzati e baciati ancora una volta tanti di bambini, Bergoglio, in questa sua visita di tre ore alla parrocchia nella periferia ovest di Roma.

“Vi auguro il meglio, che sempre sia pace per la vostra famiglia, che ci sia il lavoro, che ci sia gioia. E non perdete mai la speranza. Perché la speranza è il Signore: e il Signore non delude mai”, ha detto incontrando una rappresentanza di dieci rom, che come ha spiegato il parroco don Giuseppe Lai frequentano la chiesa tutte le domeniche, e altre 25 persone disagiate accolte in un residence nelle adiacenze.

Dopo aver incontrato anche 80 malati e aver confessato alcuni fedeli come un normale parroco, nell’omelia della messa Francesco ha esortato alla “gioia” del Natale, spiegando che essa si raggiunge con la preghiera, con il rendere grazie a Dio per quello che si ha e con l’aiuto a quelli che soffrono e che hanno più bisogno. La “gioia” del Natale, ha ammonito papa Francesco, non è certo “fare un bel pranzone”, né farsi trascinare “nell’angoscia del consumismo, del ‘mi manca questo, mi manca quello”. Nè è da cristiani, secondo Bergoglio, passare la vita a lamentarsi: “Io conoscevo una suora, lontano da qua, questa suora era buona, lavorava, ma la sua vita era lamentarsi per tante cose che succedevano, tanto che l’avevano chiamata ‘suor Lamentela’”. Ma “un cristiano non può vivere così”.