Il Wall Street Journal inaugura la cronaca cittadina: è sfida al New York Times

Pubblicato il 26 Aprile 2010 - 18:33 OLTRE 6 MESI FA

Il Wall Street Journal all’assalto del New York Times. E lo fa aggiungendo l’edizione ‘Greater New York’ : un pizzico di economia, ma anche terrorismo, ratti a Manhattan e tanto baseball sono il menù della prima pagina dell’edizione metropolitana che i lettori del Wall Street Journal nella Grande Mela si sono trovati oggi allegati al giornale finanziario.

Assediato sul fronte dei lettori e della pubblicità, che Murdoch in occasione del lancio ha offerto agli inserzionisti a prezzi stracciati, il New York Times a parole ha reagito con il sarcasmo: “Dopo 120 anni di esistenza si sono accorti che esiste qualcosa a nord di Wall Street”, ha scritto oggi l’editore Sulzberger in un memorandum ai giornalisti: “Possiamo ricordargli che Idlewild si chiama ora JFK, Soho sta per South of Houston e Cats ha chiuso a Broadway?”.

La ‘Vecchia Signora in Grigio’ ha montato anche una controffensiva concreta avviando contatti con testate locali per lanciare edizioni regionali in almeno cinque mercati. “L’obiettivo e di arrivare a dieci, quindici mercati, non di più dato il clima economico globale per il mercato della carta stampata”, ha annunciato al Financial Times Scott Heekin Canedy, presidente del New York Times Media Group. Il Times ha già edizioni locali a San Francisco e a Chicago con due pagine di contenuti locali due volte alla settimana. L’edizione metropolitana Greater New York del Wall Street Journal, a cui lavora un pool di 35 giornalisti, ha 16 pagine per una buona metà tappezzate di inserzioni tra cui cinque pubblicità a tutta pagina. Due pagine sono dedicate agli avvenimenti culturali e due allo sport. Completano il menù servizi sul mercato immobiliare e sui ristoranti e, quasi inedito per il quotidiano del”alta finanza, fa capolino la cronaca nera.

La pubblicità è stata ottenuta vendendo le inserzioni praticamente gratis. “Erano gli sconti più grossi visti quest’anno”, aveva detto un esperto americano di ‘advertising’. L’iniziativa è rivelatrice di quanto serie siano le intenzioni di Murdoch di far fuori il quotidiano rivale: il New York Times, da quasi un secolo e mezzo nelle mani degli eredi Sulzberger, è uno dei pochi gruppi editoriali ancora proprietà di una famiglia. Lo è il Washington Post e lo era il Wall Street Journal prima che Murdoch lo acquistasse per cinque miliardi di dollari tre anni fa scardinando l’unità della famiglia Bancroft.