Dagospia: Prodi fuori per il Quirinale, lo sfidante di Amato è Cassese

Pubblicato il 16 Aprile 2013 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Altro che Romano Prodi, secondo le voci raccolte da Dagospia i nomi in campo per il Qusono due: Giuliano Amato, che unisce destra e sinistra, e come sfidante Sabino Cassese, nome meno noto ai più, giudice costituzionale.

– Amato Giuliano. È l’uomo dell’accordo con il Pdl. Allunga la legislatura e da’ l’incarico per un governo di scopo, o di scopi. Ieri a Parma, durante i festeggiamenti Barilla, l’incontro tra Renzi e Berlusconi ha partorito il quirinabile: il Dottor Sottile. In ascesa.

– Prodi Romano. Candidato anti Berlusca, ma anche sulle palle di D’Alema. Il Prof potrebbe persino far nascere un rabberciato governo Bersani, frutto di due scissioni: quella dei grillini e quella del Pd. Lui per stare sul sicuro nel Pd non tollera nessuno, e ha memoria da elefante. Comunque vada, e’ un piacere rivedere in azione ufficialmente Parisi Arturo con telefonino d’ordinanza perennemente all’orecchio e Rovati Angelo nelle segrete stanze. In discesa.

– Violante Luciano. Più passano le ore e più diventa un candidato che il Pdl potrebbe votare. Per una volta, almeno sembra, Cicchitto “Tigellino” Fabrizio non parlo’ invano. In ascesa.

– Mister X (Sabino Cassese). Se il marasma sommerge tutti e non emerge una proposta maggioritaria, alcuni “poteri” hanno pronta una candidatura che mette ancor più in braghe di tela le tre minoranze uscite dalle elezioni. Stazionario.

– D’Alema Massimo. Sta in agguato, sornione. A metà strada tra la tentazione di imbarcarsi in compromessi anche inconfessabili e la voglia matta di ascendere al Colle, cosa che già non gli riuscì sette anni fa perché improvvisamente e inspiegabilmente negli ultimi 200 metri rinunciò a correre aprendo la strada a Napolitano Giorgio. Stazionario.

– Marini Franco. Veto di Renzi Matteo. In discesa.

– Finocchiaro Anna. Veto di Renzi Matteo. In discesa.

– Bonino Emma. Tutti la vogliono, magari solo per galanteria, nessuno se la piglia proprio perché di fronte ad una donna valorosa uomini mediocri e donne ignoranti di se stesse sono capaci, appunto, solo di una blanda galanteria. In discesa.

– Berlusconi Silvio. Dopo la quarta votazione servono 504 voti, quelli del Pdl più una novantina di franchi tiratori. Sembrano tanti, in realtà sono meno del 10 per cento degli aventi diritto al voto, ex dc del Pd compresi, a cominciare dal nipote di zio Gianni Letta e da Franceschini Enrico, ormai in area bersaniana meglio conosciuti come Bruto e Cassio. Stazionario.

– Bersani Pierluigi. Va messo perché non si sa mai e perché in fondo se dovesse profilarsi una congiuntura astrale favorevole, persino per un partito imploso/esploso come il Pd sarebbe difficile dire di no al proprio segretario. Problemino: si ritroverebbe sul Colle ancora preincaricato di formare il governo dal suo predecessore e potrebbe senza accorgersene mandare se stesso a Palazzo Chigi, primo caso di bilocazione in politica. In discesa.