Imu addio quasi per tutti. Tre ipotesi per il governo Letta

Pubblicato il 29 Aprile 2013 - 09:41| Aggiornato il 22 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Imu addio, quasi per tutti. Moratoria 2013, + detrazioni, esenzioni Isee, tre ipotesi per il governo Letta. E’ il primo vero banco di prova del Governo: Renato Brunetta del Pdl ha minacciato il ritiro della fiducia a Letta in caso di mancata restituzione dell’Imu 2012. Difficile si arrivi a tanto (abolizione dell’imposta sulla prima casa e restituzione della tassa del 2012 valgono 8 miliardi). Nel governo convive con le aspirazioni berlusconiane anche un forte interesse per la sorte delle amministrazioni comunali, prime vittime dell’eventuale mancato gettito: su tutti vigila l’occhio lungo della Banca d’Italia perché l’opera di risanamento e contenimento del debito non venga pregiudicata. Al momento ballano tre ipotesi per risolvere la questione, la prima che verrà affrontata.

Moratoria 2013: 4 miliardi ci costerebbe, 4 miliardi che bisognerebbe trovare in qualche altro capitolo di spesa (da tagliare) o compensare con un’altra tassa. Fermare tutto per quest’anno, soprassedere, darebbe la possibilità di procedere a una riforma più organica dell’imposta compresa la nuova Tares (rifiuti). Il “congelamento” dell’Imu 2013 consentirebbe un compromesso col Pdl (che rinuncerebbe alla restituzione): costo del compromesso, 4 miliardi di euro di mancato gettito.

Detrazioni. L’aumento delle detrazioni (quella base è attualmente fissata a 200 euro) faceva parte e continua a farlo, del pacchetto-tasse di Bersani. Un compromesso onorevole potrebbe far giungere la detrazione fino a 500 euro: in questo modo, poco meno di metà possessori di case (tra il 40 e 45%) praticamente non pagherebbe l’imposta, mentre benefici arriverebbero a una platea di contribuenti stimabile intorno all’85%. L’operazione costerebbe 2 miliardi di mancato gettito. Il calcolo lo ha fatto la Uil: ogni 100 euro in più di detrazioni  costa 500 milioni di euro.

Reddito Isee. E’ la novità lanciata dal sindaco Alemanno durante la sua campagna elettorale: esentare dall’imposta chiunque stia sotto la soglia Isee (il cosiddetto riccometro, che in realtà calcola l’indigenza) di 15 mila euro l’anno. Soglia che corrisponde a 30/32 mila euro lordi l’anno per una famiglia con 2 figli a carico e un mutuo residuo di 30 mila euro. Esentato dall’imposta, secondo questo metodo, sarebbe un contribuente su due.