Rai, 700 milioni di euro in fumo per il canone evaso. L’azienda risponde con una “task force” di 126 agenti

Pubblicato il 9 Dicembre 2010 - 20:49 OLTRE 6 MESI FA

La Rai ci perde 700 milioni l’anno. Cifra con cui si potrebbe turare qualche falla nel bilancio, e, magari, investire in programmi di qualità. Ma i 700 milioni non entrano perché, nel nostro Paese, un utente su 4 non paga il canone. E se dai privati ci si sposta alle aziende, che pagano, o dovrebbero pagare, il cosiddetto “canone speciale”, le cifre sono da capogiro. Pagano in 4 su 10. Gli altri fanno finta di niente. E sono circa 500.000.

Per fermare il flusso di evasione la Rai ha la sua “task force”: ben 126 ispettori. Considerato il territorio nazionale, fa circa 2690 chilometri quadrati a testa da coprire per riportare gli evasori a più miti consigli. Sia chiaro: non sono ufficiali giudiziari. Possono solo consegnare i bollettini ed esortare a pagare. Alla Rai, però, va quasi bene così. Quasi perché ai 126 se ne aggiungeranno 50. Bene perché l’azienda è convinta che grazie a loro si recuperano 120.000 abbonamenti l’anno.  Quanto costerà il canone nel 2011 ancora non è dato saperlo. E’ decisione che comunicherà il neo-ministro dello Sviluppo Paolo Romani, lo stesso che ha proposto di risolvere il problema in modo radicale, legando il canone alla bolletta elettrica. Se aumenterà troppo sarà opportuno ricordarsi anche della cifra di evasore.

Le cifre:

CANONE ORDINARIO – Sono circa 22 milioni le famiglie soggette a canone ordinario, di cui 16 milioni e mezzo risultano regolarmente abbonate. Di conseguenza, quasi 6 milioni di famiglie italiane soggette a canone sono classificate come evasori (circa il 26,5%), con una perdita di ricavi per l’azienda pubblica pari a circa 600 milioni di euro all’anno.

CANONE SPECIALE – Il mercato complessivo dell’utenza speciale è invece di circa 960.000 esercizi (alberghi, ristoranti, negozi, enti pubblici, studi professionali, uffici, etc…). Al 31 ottobre 2010 gli abbonamenti speciali risultavano essere 263.000 con un introito per il 2010 di oltre 60 milioni di euro. E’ stimabile un’evasione dei canoni speciali da parte del 60% dei circa 700.000 mila esercizi che non pagano la tassa, corrispondenti ad un mancato introito di circa 102 milioni di euro all’anno.

IL CONFRONTO CON L’EUROPA – Il canone quest’anno ammontava a 109 euro, il più basso d’Europa. In Gran Bretagna si pagano 162 euro, in Germania 215,76 euro, in Norvegia 295 euro e in Svizzera 311 euro. La percentuale media di evasione in Europa non raggiunge il 10%. In Italia, la Liguria ha il tasso più alto di abbonamenti al Nord (81,17%), al Centro il primato èdella Toscana (82,31%), al Sud della Puglia (77,30%).

GLI ISPETTORI – Gli agenti Rai sono 126, ai quali andra’ ad aggiungersi una task force di altri 50 agenti orientati al recupero dell’evasione da canone speciale. Gli ispettori non hanno poteri sanzionatori, ma solo informativi: raggiungono le abitazioni dei cittadini che non pagano il canone e rilasciano il bollettino per il pagamento. Si stima che la loro azione consenta di recuperare 120 mila abbonamenti l’anno e che il 40-50% delle persone che ricevono la visita degli ispettori decida poi di pagare.

LE PROPOSTE ANTI-EVASIONE – Tra le proposte normative per abbattere l’evasione c’è quella di rendere obbligatorio il pagamento del canone per chi paga la bolletta elettrica. Un passaggio successivo, reso complicato dalla presenza di 165 erogatori del servizio, e’ di pagare il canone direttamente nella bolletta elettrica. La Rai ha chiesto l’accesso ad archivi, come quello delle pay tv, attualmente impedito dalla legge sulla privacy. Una misura allo studio e’ l’indicazione del possesso dell’apparecchio al momento della dichiarazione dei redditi.