Coronavirus, mascherine carta igienica: sparata in tv o grave colpa?

di Sergio Carli
Pubblicato il 15 Marzo 2020 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, mascherine carta igienica: sparata in tv o grave colpa?

Coronavirus, mascherine carta igienica: sparata in tv o grave colpa? (Nella foto Ansa l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera)

MILANO – Coronavirus non giustifica le parole in libertà. Non giustifica accuse sparate in diretta tv, impone spiegazioni o dimissioni.

Specialmente se a dirle è una della massime autorità preposte alla salute pubblica di una della regioni più ricche d’Europa.
Nel caso, l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera.

Gallera ha contestato la qualità delle mascherine mandate agli opetatori sanitari in Lombardia dalla Protezione Civile.

Lo ha fatto senza giri di parole:

“A noi servono mascherine del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica, di Scottex”.

Le mascherine arrivate dalla Protezione civile

“non sono marchiate Cee, i nostri operatori ci hanno detto ‘come possiamo utilizzarle?’ Non voglio fare polemica ma è evidente che non è possibile immaginare di utilizzare queste mascherine da parte di sanitari che lavorano ore e ore…”,

“al massimo possono essere utilizzate da un volontario che le usa per portare la spesa a un anziano”.

Era il caso di sparare una accusa tanto grave davanti alle telecamere di Sky? 

Ma se è vero, cosa risponde la Protezione Civile?

Una accusa come quella pronunciata da Gallera impone una replica. 

Tipo: non c’era di meglio, è tutto quello che ci hanno mandato i cinesi, perché oltre a chiudere gli italiani in casa non avete pensato a riconvertire qualche fabbrica in crisi per farle produrre mascherine?

Quindi: Gallera taccia o si dimetta. E pensi a come la Regione Lombardia ha gestito la emergenza sanitaria.

Oppure: non siamo all’altezza. Ecco le nostre dimissioni.

Quello che non appare lecito è lasciare frasi del genere in libera fluttuazione e rimbalzo sui siti del mondo.