Coronavirus, Gallera: “Mascherine che ci ha dato la Protezione civile senza marchio Ce, come carta igienica”

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Marzo 2020 - 18:22| Aggiornato il 15 Marzo 2020 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, Gallera: "Le mascherine che ci ha dato la Protezione civile non hanno il marchio Ce, sono come carta igienica"

Coronavirus, Gallera (nella foto Ansa): “Le mascherine che ci ha dato la Protezione civile non hanno il marchio Ce, sono come carta igienica”

MILANO  –  Polemica sulle mascherine date dalla Protezione civile alla Regione Lombardia. “A noi servono mascherine del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica, di Scottex”, ha detto a Sky l’assessore di Regione Lombardia al Welfare Giulio Gallera, commentando le mascherine arrivate in regione dalla Protezione civile.

Gallera ha spiegato che le mascherine arrivate dalla Protezione civile “non sono marchiate Cee, i nostri operatori ci hanno detto ‘come possiamo utilizzarle?’ Non voglio fare polemica – ha aggiunto – ma è evidente che non è possibile immaginare di utilizzare queste mascherine da parte di sanitari che lavorano ore e ore… questo non è consentito e accettabile per una persona che sta a con pazienti infetti”, perché “al massimo possono essere utilizzate da un volontario che le usa per portare la spesa a un anziano”.

“C’è un’emergenza mascherine che va risolta con i giusti presidi. almeno dateci gli strumenti per giocare questa battaglia”, ha concluso Gallera.

Mascherine per il coronavirus, la replica di Borrelli

“In tutto il mondo c’è una chiusura delle frontiere all’esportazione, penso a Paesi come India, Russia e Romania, che rappresentano il mercato dal quale i fornitori avevano recuperato mascherine – ha risposto Angelo Borrelli, commissario all’emergenza coronavirus e capo della Protezione civile -. Per questo il lavoro di recupero delle mascherine è molto faticoso. Ma è un problema non soltanto italiano nazionale”.

“Sulle mascherine – ha precisato Borrelli – il fabbisogno è su base mensile di circa 90 milioni di unità complessive. Abbiamo stipulato contratti per oltre 55milioni di mascherine. Ad oggi ne sono state consegnate più di 5 milioni e abbiamo anche registrato 20 milioni di mascherine che avevamo contrattualizzato e che per vari motivi non sono arrivate”. 

“Purtroppo noi non abbiamo attualmente una produzione nazionale di mascherine e dpi, perché in passato è stata considerata di basso margine per gli operatori economici e quindi ora ne abbiamo le conseguenze. Del resto è compito del commissario Arcuri quello di razionalizzare e individuare strutture che possano essere riconvertite per la produzione, è un’ipotesi che si sta valutando”, ha detto il capo della Protezione Civile. (Fonte: Ansa)