Berlusconi occupa i tg. Fermiamolo

Pubblicato il 20 Maggio 2011 - 21:14| Aggiornato il 21 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Come volevasi dimostrare: Berlusconi non osserverà nessun silenzio elettorale. Anzi, forte del suo conflitto di interessi, travolgerà qualsiasi par condicio e si rivolgerà al paese a reti semiunificate. Così sono serviti quei gonzi trasversali che, per qualche giorno, avevano vaneggiato della nuova strategia mediatica e politica scelta dal presidente e che si sarebbe caratterizzata per sobrietà, misura, senso delle istituzioni.

Ci fanno o ci sono? La verità, anche questa volta, l’aveva preannunciata il direttore Belpietro che lo aveva invitato a buttarsi nella mischia, a giocarsi il tutto per tutto. E, dunque, ad usare lo schema di sempre: l’urlo, l’aggressione, amplificate dalle piazze mediatiche e dai suoi tg. Naturalmente si tratta di un gioco mortale anche per lui. Una eventuale nuova sconfitta sarà rovinosa e lo costringerà alla sfida finale: le elezioni anticipate.

L’uomo è un giocatore di poker, un baro di talento e sa che la sua forza sta nella irritualità e nella imprevedibilità. Saranno giorni ad alta tensione costituzionale e di istituzionale, contro gli avversari, anzi i nemici si giocheranno le carte di sempre: “Volete voi i comunisti, i drogati, i leoncavallini, le zingaropoli ecc…?”

Non è detto che questa tattica possa dare i frutti disperati, ma dovremmo stare attenti a non sottovalutarla, a non liquidarla con qualche battuta di spirito. Di fronte a questa offensiva servono almeno due risposte immediate. In primo luogo le opposizioni tutte, moderate o radicali che siano, di destra, di centro o di sinistra, hanno il dovere di dichiarare da subito il loro sostegno pieno e leale a tutti i candidati che non godono dell’appoggio di Berlusconi. Non c’è più spazio per distinguo, per personalismi, per fumosi tatticismi neocentristi, a meno che non vi sia l’intenzione di offrire una stampella al Berlusconi furioso.

In secondo luogo occorre che tutti i segretario delle opposizioni, nessuno escluso, chiedano alla autorità di garanzia di svolgere sino in fondo il loro mestiere. L’annunciata invasione mediatica contrasta con le leggi, non può essere consentita. Ad ogni spazio concesso al presidente deve corrispondere analogo spazio concesso ai suoi oppositori e ai candidati del centro sinistra, altrimenti saremmo in presenza di quel broglio mediatico che, proprio ieri, l’associazione articolo 21 ha denunciato davanti alla sede della autorità di garanzia per le comunicazioni.

Cosa farà l’arbitro? Si riunirà in seduta straordinaria? Tenterà di arbitrare la partita costi quel che costi? Chiederà alle competenti autorità europee di svolgere un ruolo di rinforzo e di assistenza? Nei prossimi giorni saranno in gioco valori costituzionali essenziali e le stesse modalità di libero esercizio del voto. A nessuno, ma proprio a nessuno, neppure a Berlusconi potrà e dovrà essere consentito di sentirsi ed essere più uguale degli altri.