Strage Parigi. Pena di morte e “palle”? No: ci vuole discernimento

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 9 Gennaio 2015 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA
Strage Parigi. Pena di morte e "palle"? No: ci vuole discernimento

Strage Parigi. Pena di morte e “palle”? No: ci vuole discernimento

ROMA –  ” Ci vuole la pena di morte..” urla Marine Le Pen. ” Siamo in guerra con L’Islam…”, tuona il guerriero padano. (Matteo Salvini, ndr). “Ci vogliono le Palle…” , grida il guerriero del Bar Sport, travestito da generale della riserva.

La mano dei terroristi assassini ha rilanciato chi spera di guadagnare consensi alimentando paure e tensioni, per altro legittime. Sbaglia chi pensa di rispondere a costoro nel segno della misericordia, della pietas, dei buoni sentimenti, perché quelle orecchie non hanno intenzione di ascoltare altro che ordini, comandi, spot, esibizioni muscolari.

Peccato che le cosiddette ” Palle” non siano l’organo piú utile ad affrontate la situazione. Mai come in questo momento bisognerebbe invece ritrovare l’arte della distinzione, per citare Machiavelli, o del discernimento per usare una espressione tratta da Ignazio di Loyola, il gesuita caro anche a Papa Francesco.

Di fronte a terroristi organizzati in modo molecolare, cresciuti in occidente, cittadini europei, non é certo possibile immaginare una azione militare diffusa. Bombardare i loro quartieri? Colpire a tappeto anche chi ha orrore di costoro? Omologare i musulmani che vivono in pace agli assassini?

O forse, ed ecco l’arte della distinzione e del discernimento, bisogna invece prevenire, individuarli prima, metterli in condizione di non nuocere, non farli rientare dalle zone di addestramento, coordinare gli apparati di sicurezza internazionali, e magari non fornire di armi e di soldi i peggiori regimi del terrore?

Gli appelli alla guerra santa e alla pena di morte sono benzina nei motori dei terroristi, che si alimentano di odio e di sangue. Allo stesso modo sarebbe una follia cedere al loro ricatto e produrre leggi e norme che possano ulteriormente ridurre la libera circolazione delle opinioni, il diritto alla libertá e di informazione e di satira.

Usando l’arte della distinzione e del discernimento sarà forse possibile colpire i mandanti e gli esecutori, senza regalare loro alibi ed alleati. Per altro, nella storia passata e presente, quelli che hanno invocato ” Palle e guerre” hanno sempre mandato a morire la popolazione civile e i figli degli altri.