I Presidenti delle Autorità di garanzia e della Rai non possono fingere di non vedere

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 24 Marzo 2010 - 12:32| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Beppe Giulietti

Le tv non hanno mai spostato un voto, anzi non contano nulla, portano persino male a chi le possiede. Più o meno così, anche in questi giorni, hanno argomentato alcuni cosiddetti terzisti, quelli che stanno sempre altrove quando la battaglia infuria. Se le cose stanno davvero così qualcuno dovrebbe avvertire il povero Berlusconi che, al contrario, continua ad affannarsi per chiudere i programmi che non gli garbano e per lanciare messaggi a reti unificate da mane a sera.

In queste ultime ore il presidente furioso, anche perché conosce i risultati dei sondaggi da lui commissionati, sta travolgendo tutto e tutti, intervenendo in ogni modo nelle trasmissioni che si rivolgono ad un pubblico popolare e che potrebbe essere tentato dalla astensione, proprio perché disgustato dalle troppe prodezze del sultano e della sua corte. Così ha comiziato per telefono dai microfoni di Uno Mattina, Rai uno, e subito dopo ha bissato dai microfoni della emitente di famiglia Canale 5, frantumando qualsiasi norma in materia di par condicio.

Non contento di aver rivolto un esplicito appello al voto si è anche abbandonato a nuove volgarità contro gli oppositori, contro i magistrati e persino contro la presidente del Piemonte Mercedes Bresso: “Una che ogni qual volta si guarda nello specchio si rovina la giornata..”. Siamo davvero alla frutta e per di più marcia, ormai il vecchio comico è persino costretto a riciclare le battute, non riesce neppure a inventarne di nuove.

Eppure non si può e non si deve cedere alla tentazione di far finta di nulla, di alzare le spalle, di limitarsi ad aspettare il possibile tracollo.

Quanto sta accadendo è illegale, non può e non deve essere consentito dalle autorità di garanzia dagli arbitri.

Se non se la sentono di far rispettare la legalità meglio denunciarlo apertamente e rassegnare le proprie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica o dei presidenti delle Camere.

A nessuno può essere consentito di fare il comodo suo, a nessuno può essere lasciata libertà di insultare istituzioni e persone alle quali non viene neppure concesso il diritto alla replica.

I presidenti di garanzia della Autorità e della Rai hanno il compito di tutelate l’interesse generale contro ogni conflitto di interessi, non possono fingere che i contendenti siano uguali, non possono fingere di non vedere o di non sapere.