Napoli in Champions, Milan quasi. Disastro Inter. Palermo e Siena: incubo B

di Renzo Parodi
Pubblicato il 9 Maggio 2013 - 00:46| Aggiornato il 23 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

Milan e Fiorentina proseguono il duello per il terzo posto vincendo rispettivamente a Pescara (4-0) e a Siena (1-0). Quattro punti di distacco a favore della squadra di Allegri a due giornate dalla fine sono un tesoretto che è impensabile il Diavolo possa dissipare. Il campionato della Fiorentina resta eccezionale anche se si concludesse con un quarto posto in estate assolutamente impronosticabile.

Montella vuole confrontarsi con i Della Valle per conoscere le loro intenzioni. In un certo senso la situazione della Viola assomiglia a quella del Napoli. Campionato eccellente, una stella (a Firenze Jovetic a Napoli Cavani), oggetto del desiderio di mezza Europa, Possibile la partenza di uno e dell’altro, il punto è di capire come si intende mettere a frutto le disponibilità economiche procurate dalla cessione del vitello grasso.

La Juventus campione non molla di un millimetro, aizzata dall’incontentabile Conte che l’ha spinta alla vittoria di Bergamo. Gol di Matri, uno di quelli che dovrebbe partire. Nel mirino il record della Juve di Capello (90 punti) con due vittorie si potrà batterlo.

Anche la Juventus non vive sonni tranquilli. Conte ha esplicitato con la brutale schiettezza che gli è propria i dubbi e gli interrogativi che lo stanno visitando. Ancora è calda la festa per lo scudetto e il mister alla Gazzetta dello Sport ha spiegato che per compiere il salto di qualità che allinei la Juve alle Grandi d’Europa due acquisti non basteranno, occorre rafforzare l’intera “rosa” e avviare un progetto che ricalchi la cavalcata vittoriosa del Bayern di Monaco. Il presidente Agnelli saprà, o meglio, vorrà accontentarlo? L’ultima parola in realtà dovrà dirla John Elkann che è l’azionista di riferimento del club bianconero. Marotta è ottimista..

Il ritiro di Ferguson dal Manchester United apre un altro fronte allettante per i top degli allenatori, le voci indicano in David Moies, coach dell’Everton, il possibile successore di sir Alex e tuttavia con l’addio del mostro sacro il domino degli allenatori conquista un’altra prestigiosa casella. Con Mourinho battezzato al Chelsea, Ancelotti in bilico nel Psg, Guardiola in serpa al Bayern, può succedere di tutto.

Un tecnico che non sa vendersi bene quanto altri colleghi meno attrezzati di lui e che meritatamente si appresta a raccogliere l’alloro europeo è Francesco Guidolin. La sua umile Udinese scala la classifica dall’alto di sette vittorie filate e si installa al quinto posto, scavalcando le due romane. Un fuoriclasse acclarato, l’eterno Di Natale, qualche giovane emergente (Muriel, Basta, Pereyra, Zielinski), dei solidi ed esperti mestieranti (Benatia, Danilo, Domizzi, Pinzi), un cocktail azzeccato di talento e voglia di emergere, inquadrato in un club che da quasi vent’anni impartisce lezioni di realismo e di competenza all’intera serie A. Complimenti a Pozzo e a Guidolin e ad maiora!

Nella palude della zona retrocessione, festeggia la salvezza matematica la Sampdoria, l’1-1 a Marassi contro il Catania le basta per tagliare il traguardo. Partita giocata nel primo tempo in un clima surreale, lo stadio piombato nel silenzio assoluto per commemorare le vittime dello spaventoso incidente del porto di Genova.

I tifosi della Sampdoria avrebbero voluto il rinvio della gara, ma la Lega calcio ha detto di no. Proteste e polemiche sui social network e la risposta civile e matura di una città, Genova, che nel dolore distilla il meglio di sé. Il minuto di silenzio è stato un minuto di silenzio, senza gli applausi che di solito sconciano il ricordo dei morti. Sugli spalti striscioni commossi in memoria delle vittime e cori ostili per la Lega calcio, ancora una volta in assoluta distonia col sentimento popolare.

Cadono Palermo e Siena, i toscani battuti nel derby toscano dalla Fiorentina, mettono un piede nella fossa. I siciliani scivolano in casa contro un’Udinese cannibale e con quattro punti di svantaggio sulla penultima (il Genoa, che fa 0-0 in un match soporifero, senza un tiro in porta, a Torino) sono quasi spacciati. Per salvarsi dovrebbero fare il pieno a Firenze e in casa col Parma, mentre al Genoa basterà raccogliere un paio di punti con l’Inter e a Bologna per toccare la riva. Bel colpo del Parma che batte un Cagliari sazio e si installa al decimo posto. Donadoni non gode di buona stampa ma il suo mestiere lo conosce.