Palermo non sa più vincere, 1-1 col Chievo. Classifica mossa alla “moviola”

di Renzo Parodi
Pubblicato il 16 Febbraio 2013 - 20:32| Aggiornato il 7 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

VERONA – Il Palermo non riesce a vincere (i tre punti mancano da undici partite). Finisce 1-1 a Verona contro il Chievo, la classifica si muove alla moviola, 19 punti sono una miseria, l’ultimo posto è stato provvisoriamente abbandonato ai danni del Siena (che lunedì affronta in casa la Lazio). Ma i problemi restano tutti sul tappeto.

Neppure il terzo avvicendamento in panchina (Malesani dopo Gasperini che era subentrato a Sannino) ha dato risultati decisivi. La rivoluzione di gennaio dell’ormai ex dg Lo Monaco ha affollato lo spogliatoio e allungato la lista dei giocatori utilizzati in stagione: la bellezza di 35! Qualche segnale di ripresa è arrivato, la difesa sembra più solida e gli equilibri tattici sono migliorati. Il Palermo era passato in vantaggio con un gol di Formica, un argentino che però dopo la prodezza è sparito dal campo.

L’altro attaccante, Boselli, sostenuto da Fabbrini (il migliore dei suoi), alla lunga si è perso nella morsa del duo Acerbi-Dainelli. Miccoli, influenzato, ha giocato gli ultimi dieci minuti. Il Palermo (che in trasferta non ha mai preso i tre punti) ha cercato fino all’ultimo il gol-vittoria e lo ha sfiorato all’ultimo istante. Il calendario gli assegna due scontri diretti al “Barbera” nei prossimi tre turni, contro Genoa e Siena. Le ultime occasioni per restare aggrappati al treno-salvezza.

Il Chievo ha rimediato grazie ad un rigore in avvio di ripresa al gol subito in apertura di gara. La squadra di Corini veniva da due sconfitte di fila (Juve e Inter) e voleva muovere una classifica relativamente tranquilla (ora è salito a quota 29). Primo tempo fiacco, meglio la ripresa, il match è stato condotto su ritmi non accesi, strano per due squadre che debbono salvarsi. Fischi dei tifosi veronesi per l’ex Sorrentino, che ha lasciatoil Chievo per accasarsi a Palermo tra le polemiche.

Domenica la squadra veronese viaggia alla volta di Genova, dove l’attende la Sampdoria. Battendola all’ultimo minito nella gara di andata, il Chievo inaugurò la gestione Corini, subentrato in panchina a Di Carlo, e aprì la serie di sette sconfitte consecutive della squadra blucerchiata, allora guidata da Ferrara. Ma quella era tutta un’altra storia.