Serie A, il punto: Juve ormai campione, tornano Roma e Milan. Inter caso clinico

di Renzo Parodi
Pubblicato il 5 Aprile 2015 - 11:55 OLTRE 6 MESI FA
Serie A, il punto: Juve ormai campione, tornano Roma e Milan. Inter caso clinico

Carlos Tevez

ROMA – Juve quasi campione d’Italia, ma non è più una notizia. Lo è il fatto che Madama regga nonostante gli infortuni e grazie a quel satanasso di Tevez (17esimo centro personale) che sarà dura rimpiazzare se davvero saluterà la compagnia a fine anno. Inesistente la punizione concessa alla Juve per retropassaggio al portiere, da lì è nato il gol dell’Apache che ah spezzato l’equilibrio. Sarri molto incavolato ha proposto di abolire gli arbitri di porta. Sottoscrivo. Il suo Empoli comunque ha fatto la solita splendida figura.

Alle spalle emergono le romane, la Roma spezza il sortilegio dell’Olimpico – non vinceva da novembre – spezzando la schiena al Napoli, ormai staccato dal treno Champions. Benitez continua a parlare di miglioramenti ma la squadra perde colpi e a questo punto il divorzio è più che probabile. La Roma dovrò guardarsi da una Lazio in splendida salute, settimo sigillo vittorioso a Cagliari (Zeman un punto in tre partite) e dimostrazione reiterata di avere in canna il colpo per superare in classifica i cugini.

La Fiorentina ha piegato la Sampdoria, in una partita guastata dalle pessime condizioni del terreno di gioco. Impossibile sapere che avrebbe lucrato su un prato asciutto. Fatto sta che la Viola si è imposta meritatamente sui una Sampdoria stranamente remissiva. Mihajlovic dice che nulla è perduto ma realisticamente e vista l’obiettiva qualità dell’organico l’Europa League appare il traguardo possibile e sarebbe già un successone. Una tirata d’orecchie all’arbitro Banti che ha graziato (due volte) l’ottimo Gonzalo Rodriguez, risparmiandogli il secondo giallo che certamente sarebbe risultato “pesante”. Lo dico e lo ripeto. Io accetto l’errore arbitrale come parte del gioco, non accetto che il regolamento – pessimo per molti versi – venga interpretato, tenendo conto del lignaggio delle squadre o delle circostanze. L’arbitro deve assicurare il rispetto delle regole, non preoccuparsi delle conseguenze delle sue decisioni. Male anche Giacomelli (Juve-Empoli), Guida (Atalanta-Torino, rigore netto negato a Pinilla) e Pairetto (Sassuolo-Chievo, probabile rigore di Peluso su Gamberini).

Anche Mazzoleni, in Genoa-Udinese, deve farsi un bell’esame di coscienza. Ha fischiato a rovescio (più che probabile rigore su Borriello) e distribuito cartellini a vanvera. Il designatore s Messina, presente in tribuna, ha preso buona nota. Il Genoa ha smarrito non la vena del gioco, sempre molto spettacolare e arrembante, ma il gusto del gol, Perotti è un delizioso finisseur, non un bomber. Borriello sconta la lunga inattività, Niang gli alti e bassi della gioventù. Cedere in un botto Pinilla e Matri non è stata una grande idea.

L’Inter è diventata un caso clinico, una psicodramma collettivo. Neppure la cura Mancini l’ha guarita. L’1-1 casalingo sul Parma è lo specchio della stagione. Giocatori demotivati, smarriti, squadra senza capo né coda. Come se ne esce? Facendo la rivoluzione, ha annunciato Mancini,. Per quest’anno, tifosi della Beneamata, portate pazienza, persino l’Europa piccola è una chimera.

Segnali di risveglio dal Milan, vittorioso a Palermo. Menez sarà pure un anarchico individualista, ma quante castagne ha cavato dal fuoco segnando a raffica? La squadra resta precario come il gioco ma i risultati fanno morale e insomma Pippo Inzaghi proverà a finire bene l’avventura in panchina.

Il resto è noia. Anzi no. Il Verona si è fatto rimontare tre gol in casa dal Cesena che ormai ha preso il cuore di leone del suo tecnico, Di Carlo. Senza il vegliardo Toni (doppietta ai romagnoli) a tenere in piedi la baracca sarebbe stata serie B sparata. Vendi Iturbe, Romulo, Marquinho e Giorginho e ti cambia la vita. Strano eh?