Palle e attributi o balle di Letta? Dal quid di Alfano a Canne al vento

di Sergio Carli
Pubblicato il 9 Novembre 2013 - 15:38| Aggiornato il 10 Novembre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Enrico Letta. Palle d'acciaio o canne al vento?

Enrico Letta. Palle d’acciaio o canne al vento?

Enrico Letta ha parlato delle sue palle, specificando o meno che sarebbero d’acciaio o ha detto delle balle? Davvero è stato vittima di un errore di traduzione o si è fatto mettere in mezzo da un astuto giornalista irlandese?

Ha detto palle d’acciaio o soltanto palle o magari attributi, che è una espressione certo meno esplicita di palle ma anche meno elegante del quid di Angelino Alfano e che appartiene pur sempre a un linguaggio da caserma?

In ogni caso,appare più appropriato a uno scaricatore o a un frequentatore di bische che non a un primo ministro il vantarsi di avere gli attributi.

Dopo Berlusconi (“Culona intrombabile” riferito alla cancelliera tedesca Angela Merkel) e Mario Monti (niente volgarità ma terribili mitomanie ancor peggio di Berlusconi) in Italia tutto è possibile. Anche Letta, in fondo, ha subito il fascino del giornalista straniero. Tanti prima di lui hanno commesso l’errore di concedere a giornalisti non italiani aperture che mai avrebbero fatto con giornalisti del nostro Paese.

Ma se una vanteria da osteria delude un po’ per la sua caduta di stile, la smentita registrata anche a video delude molto di più.

Tanti hanno parlato e sparlato della intervista di Enrico Letta al quotidiano Irish Times. Molti gli hanno creduto: anche qualcuno a Blitz si è fidato della sua parola. Pochi però l’hanno letta, per farsi un’idea autonoma. E questo è un tipico vizio italiano, non solo dei giornalisti.

Questo è il testo originale in lingua inglese:

‘Balls of steel’

In a one-on-one interview with him this week, your correspondent asked Mr Letta if he knew what people in half the chancelleries of Europe were saying about him these days: “Oh yes, they say that Letta has balls of steel.”

Traduzione in lingua italiana:

In una intervista testa a testa con lui [Enrico Letta] questa settimana, il vostro corrispondente [espressione del giornalismo anglosassone per dire io] ha chiesto al Sig. Letta se sapeva cosa dicono di lui in questi giorni in metà delle cancellerie in Europa: “Oh si,dicono che Letta ha le palle d’acciaio”.

Le parole tra virgolette sono chiaramente attribuite a Letta.

Letta non le ha smentite, non ha smentito il giornalista irlandese perché on poteva smentirlo e si è invece lanciato in questa intorcinata e chiaramente falsa spiegazione, cdiffusa on line da Repubblica.it che a sua volta riporta  integralmente anche se con qualche interpolazione una notizia dell’Ansa.

Primo flash dell’Ansa:

”Sono rimasto allibito dal cortocircuito comunicativo: leggo ‘un fiume di acciaio’ ma è una frase che non ho mai detto, è stata la traduzione. Non c’è da parte mia nè un cambio di linguaggio né cambio strategico”.

Secondo flash dell’Ansa:

“”Ho letto effluvi di frasi articoli e trasmissioni tv su che cosa avrei voluto dire con una frase che non ho mai detto. Si è trattato di un cortocircuito legato alla traduzione in inglese di una frase idiomatica. Così stanno le cose, vorrei rassicurare tutti coloro che si sono occupati di questo tema”.

Sintesi di Repubblica:

“Insiste sul ‘cortocircuito’, che è termine che usa e riusa: “Sono rimasto allibito – dice infatti poco dopo – dal cortocircuito comunicativo sulla nota vicenda ‘dell’acciaio’. Ho letto profluvi di interpretazioni su cosa avrei voluto dire, ma si tratta di una frase che non ho mai detto. E’ un errore di traduzione da una frase idiomatica in inglese. Posso rassicurare tutti: non c’è alcun cambio di strategia, di linguaggio, di passo da parte mia””.

La spiegazione migliore sembra quella di Paola Tamborlini dell’Ansa, inviata al seguito, la cui corrispondenza da Dublino la sera del 7 novembre porta questo inizio:

“Cosa pensano di me in Europa? “Che ho le palle d’acciaio”, dice Enrico Letta in un’intervista all’Irish Times, almeno stando alla traduzione letterale dell’espressione usata dal quotidiano: “balls of steel”.

“A sentire i suoi, il premier avrebbe utilizzato una metafora leggermente più sfumata (“ho tirato fuori gli attributi”). E lo stesso Letta, in un tweet, parla di “traduzione idiomatica fatta dal giornalista””.

Gli è scappata insomma. E allora perché infilarsi in quel tunnel di bugie? Temeva il confronto con la volgarità di Berlusconi o la mancanza di quid di Alfano?

Dicono in Italia: “Quelli che hanno successo in amore non mettono la bandiera”.

Forse Letta si è vantato degli attributi, prima che gli venisse citata un’altra definizione, che forse gli si addice di più: “Canne al vento“.