Vittorio Sgarbi: “Uomini col marsupio un oltraggio al decoro”

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Luglio 2016 - 14:50 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi: "Uomini col marsupio un oltraggio al decoro"

Vittorio Sgarbi: “Uomini col marsupio un oltraggio al decoro”

ROMA – “Gli uomini col marsupio sono un oltraggio al decoro urbano“. Chissà cosa avrà sollecitato questa estemporanea riflessione di Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte ha scritto questa frase su Facebook, d’estate in effetti è difficile sottrarsi al dibattito. Il tempo libero è maggiore, cosa devono usare gli uomini per portare con sé gli oggetti quotidiani? Bandito il marsupio, orrore il borsello, restano solo le tasche capienti dei pantaloni. Sgarbi, critico d’arte ed esteta, non ammette tentennamenti sul punto.

Vittorio Sgarbi in questi giorni è protagonista di un servizio su Chi in cui presenta la figlia Alba, avuta da una donna albanese 17 anni fa. Il critico d’arte ha 3 figli avuti da diverse donne. Carlo, 28 anni, da Patrizia Brenner, Alba, 17 anni, ed Evelina, 16 anni, quest’ultima avuta da una donna torinese. Sgarbi ha detto di non essersi mai divertito a fare il padre, ma “i ragazzo sono venuti bene”. Il critico d’arte ammette di essere anaffettivo, ma ama avere gente intorno ed è orgoglioso dei suoi tre figli. Intervistato da Chi, Vittorio Sgarbi parla della figlia Alba, tenuta segreta perché la cantante Kozeta era ancora sposata al momento della nascita, e il riconoscimento è arrivato tardivo:

“Ho avuto culo con i figli: sono venuti benissimo. Grazie alle loro madri che sono state brave. Alba, la mia ultima figlia non poteva essere migliore: è brava, elegante, seria e si sposerà soltanto in chiesa, preferibilmente presto. E poi è albanese, il popolo che preferisco. Ho sempre difeso gli albanesi dalla cattiva stampa, per questo ho pure una figlia albanese. Anche se Alba ha vissuto in Albania l’ho sempre seguita, anche se a distanza e visto che è venuta bene, direi che è stata un’opportunità positiva. Poteva non essere così. Non ho mai svolto la funzione di educatore, non ho mai voluto una famiglia né dei figli. Ho una concezione nichilista della vita, ma il destino può decidere al posto tuo e così può accadere di diventare padre. A questo punto, pur volendo assumermi la responsabilità della paternità, contrariamente a quanto è successo con Evelina, la figlia più piccola che ho riconosciuto subito, con Alba abbiamo dovuto aspettare perché sua madre aveva un marito. Ora Alba porta il mio nome”.