Francia, guerra alla prostituzione: punire o no i clienti (1.500 euro di multa)?

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 21 Novembre 2013 - 11:45| Aggiornato il 10 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Francia, guerra alla prostituzione: punire o no i clienti (1.500 euro di multa)?

Francia, guerra alla prostituzione: punire o no i clienti (1.500 euro di multa)?

PARIGI – Prostituzione, punire i clienti sì o no? La Francia si interroga. Il dibattito è nato dalla proposta di legge del Partito socialista che prevede multe da 1.500 a 3.000 euro (oltre ad un corso di “responsabilizzazione”) per gli utilizzatori finali delle lavoratrici del sesso e spacca l’opinione pubblica francese. L’eco è internazionale, tanto che la questione è arrivata in Svizzera e Germania, dove il settimanale femminista “Emma” ha lanciato un appello per regole più severe per chi esercita il “mestiere più antico”.

Tutto è nato per quella proposta di legge dei socialisti, al governo e all’Eliseo, di multare i clienti. Il disegno di legge approderà all’Assemblea Nazionale il 27 novembre, due giorni dopo la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Alla proposta di legge hanno risposto i 343 “salauds”, “maiali”: scrittori, intellettuali e altri uomini noti che si sono definiti così riprendendo il manifesto delle 343 “salopes” (“puttane”) scritto nel 1971 da Simone de Beauvoir e sottoscritto da 343 donne che chiedevano il diritto all’aborto.

Ora si aggiunge un nuovo manifesto, firmato da celebrità come Florence Arthaud, Charles Aznavour, Catherine Deneuve, Jack Lang,  Jeanne Moreau. “Senza voler reprime approvare né promuovere la prostituzione, rifiutiamo la penalizzazione delle persone che si prostituiscono e di quelle che fanno ricorso ai loro servizi, e chiediamo l’apertura di un dibattito senza pregiudizi ideologici”, scrivono.

Il dibattito è accesissimo, i pregiudizi forse anche. Sono divise anche le femministe. C’è chi, come la ministra per i diritti delle donne Najat Vallaud-Belkacem appoggia il disegno di legge e chi, come la filosofa Elisabeth Badinter, ritiene che lo Stato non debba legiferare sulla sessualità dei cittadini. Il sito di informazione indipendente Mediapart sottolinea che penalizzare i clienti vorrà dire, di fatto, penalizzare le prostitute. Il rischio, scrive il senatore Jean-Pierre Godefroy, autore di un rapporto sulla situazione delle prostitute in Francia, è che, insieme al calo di domanda e offerta, ci sarà un aumento della clandestinità. “Sono convinto che la potenza repressiva di questa legge esporrà le prostitute ad un pericolo maggiore”.