La statua di Marte voluta da Berlusconi torna all’antico: via il pene posticcio

Pubblicato il 28 Marzo 2013 - 11:13| Aggiornato il 21 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E alla fine il pene posticcio terminò la sua missione e venne brutalmente staccato dal corpo di Marte. La statua di Marte e Venere torna alla sua antica foggia e soprattutto alla sua sede consueta, le Terme di Diocleziano a Roma, dopo aver ornato per qualche anno palazzo Chigi ai tempi di Berlusconi premier. Il quale aveva scelto questa statua d’epoca romana come temporanea decorazione della sede del governo e aveva anche ottenuto che fosse “ritoccata”. Nella fattispecie con l’aggiunta di un pene e di una mano, protesi alla fine tolte con la soddisfazione degli esperti del settore.

Il critico d’arte Philippe Daverio commenta sarcastico: “L’aggiunta dell’attributo a Marte era stata una vicenda grottesca, direi ridicola e ilare. Chissà, forse un gesto apotropaico da parte chi l’ha voluta”. Andrea Carandini, archeologo ed ex presidente del Consiglio superiore per i beni culturali e oggi presidente del Fai, dice: “L’integrazione moderna di un pene perso già in antico è completamente errata. Al limite, si possono consigliare delle ricostruzioni digitali”.