Giovanni Toti, Forza Italia: “Sì a un governo di scopo Berlusconi-Renzi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2014 - 09:23 OLTRE 6 MESI FA
Giovanni Toti, Forza Italia: "Sì a un governo di scopo con Renzi"

Giovanni Toti, Forza Italia: “Sì a un governo di scopo con Renzi”

ROMA – Giovanni Toti, Forza Italia: “Sì a un governo di scopo Berlusconi-Renzi”. In una lunga intervista rilasciata a Paola Di Caro del Corriere della Sera, l’ex direttore di Tg4 e Italia 1 Giovani Toti si presenta nella sua nuova veste di “consigliere politico per il programma” di Forza Italia, una sorta di numero due, di consigliori (ma la formula non piaceva ai falchi) di Berlusconi. All’investitura pubblica segue la prima “bomba” politica: il nulla osta a un esecutivo targato Berlusconi-Renzi per condurre in porto la legge elettorale in una logica bipolare e superare l’immobilismo attuale, nel Governo e nel percorso riformatore.

Ma non dovete fare la legge elettorale e le riforme? «Per me la soluzione migliore sarebbe un governo di scopo per fare la legge elettorale: si vota e chi vince imposta e fa le riforme, a partire da quella del lavoro». Un governo di scopo con chi, con Renzi premier? «Abbiamo fatto un governo con un esponente del Pd una volta, non sarebbe un problema una formula di questo tipo, se l’obiettivo è chiaro». (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

Dimagrito e orgoglioso di aver perso 4 cm. di giro vita nella beauty farm di lusso impostagli da Berlusconi, Toti, la cui mise in tuta bianca molto ha fatto parlare i media (e gli ex colleghi Giordano e Liguori l’hanno indossata per solidarietà) non evita le domande sulla dialettica interna di Forza Italia, dialettica ridotta al minimo da una leadership, quella berlusconiana che è la stessa ragione sociale del partito, magari nel confronto con il Pd che elegge il segretario attraverso le primarie:

Io cooptato? Questo è un partito in cui i ruoli sono stati sempre scelti da Berlusconi […] niente ipocrisie: ogni partito si rinnova con dinamiche proprie del suo Dna. Non è che la scelta attuale di Berlusconi di nuove personalità da affiancare alla classe dirigente sia diversa da quelle del passato… L’ultimo congresso di FI si è tenuto nel ‘98, i parlamentari sono stati eletti con il Porcellum, tutte le scelte in tutti i ruoli sono state di Berlusconi e solo sue ed è lui il motivo per cui il 95% degli elettori ha sempre scelto Pdl o FI.

Per quanto riguarda le alleanze, ribadisce il giudizio negativo (umano, politico, strategico) di Alfano e i suoi: ma in una logica bipolare c’è tempo e opportunità per recuperare il dialogo interrotto. Per questo è prematuro parlare  (“non è all’ordine del giorno”) di un ritorno a casa di Nunzia De Girolamo dopo le dimissioni da ministro.

Ma se guardo ai sondaggi vedo che il centrodestra vince solo se è unito. E se penso a Berlusconi, lo penso come il federatore dei moderati italiani, l’unificatore dell’unificabile, sempre. Perché l’obiettivo è vincere. Bisognerà ritrovare un dialogo con tutte le anime del centrodestra, Ncd ma anche Fratelli d’Italia, Lega.