Processo breve, Napolitano avverte la maggioranza: “Non so se firmerò questa legge”

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 13:48 OLTRE 6 MESI FA
giorgio napolitano

Giorgio Napolitano (foto Lapresse)

PRAGA – Il presidente della Repubblica avverte la maggioranza e le sue parole suonano così: “Non so se firmerò la legge sul processo breve”, perlomeno se il testo della legge rimarrà quello approvato dalla Camera. Quello di Giorgio Napolitano può essere considerato un avvertimento “preventivo”: il capo dello Stato ha detto che esaminerà gli effetti della legge “prima del voto finale” in Parlamento. Dunque, Napolitano avverte la maggioranza che se ritiene “ingiusta o incongrua” la legge, lo farà sapere prima che venga votata definitivamente nella sua forma attuale. Valutare “gli effetti della legge” vuol dire che Napolitano non vuole vedere solo “quanti” processi finiranno nella polvere, ma soprattutto “quali” processi.

Non a caso Napolitano ha così risposto a chi gli chiedeva cosa pensasse delle molte preoccupazioni espresse dal Csm e dalle famiglie delle vittime di Viareggio sul fatto che la legge possa fare saltare molti processi: ”Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in Parlamento”.

Infatti la prescrizione breve dovrebbe “salvare” dai processi soprattutto i cosiddetti “colletti bianchi”: in generale, dovrebbero avvantaggiarsi maggiormente con questa legge coloro che sono imputati per reati di truffa (ad esempio gli imputati del processo sul crac Parmalat) e per omicidio colposo (ad esempio gli imputati per la strage di Viareggio e per il crollo della casa dello Studente a L’Aquila).

Per quanto riguarda invece la quantità dei processi che verrebbero “ammazzati” dalla prescrizione, c’è una “guerra di cifre” tra il ministro della Giustizia Angelino Alfano e i magistrati: secondo il Guardasigilli sarebbero stralciati circa 7 mila procedimenti l’anno, secondo il Csm e l’Associazione Nazionale Magistrati la legge riguarderebbe 15 mila processi ogni anno. Attualmente finiscono in prescrizione circa 170 mila processi ogni anno.