Meteo inverno, come sarà? El Nino è più caldo che mai…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2015 - 07:20 OLTRE 6 MESI FA
Meteo inverno, come sarà? El Nino è più caldo che mai...

Meteo inverno, come sarà? El Nino è più caldo che mai…

ROMA – La corrente oceanica El Nino è sempre più calda e il meteo dell’inverno 2015 resta una grande incognita. Luca Mercalli su La Stampa spiega che il surriscaldamento anomalo delle acque dell’oceano Pacifico è in atto e che El Nino, responsabile ogni cinque anni di inondazioni, siccità e altre violente perturbazioni, è arrivato ad una intensità che non veniva più osservata dal 1950, anno di inizio delle rilevazioni.

Mercalli su La Stampa spiega che proprio questa sua  inaspettata potenza porta ad una grande incertezza sulle previsioni meteo di questo inverno in arrivo:

“Nell’ultima settimana una vasta porzione di oceano ha rilevato un eccesso termico di ben 3 gradi, come mai si era osservato in precedenza, tuttavia – per definirlo ufficialmente l’evento più marcato negli annali – occorrerà aspettare le statistiche trimestrali complete. L’insorgere del Niño determina in genere delle annate molto calde a scala planetaria, e non a caso il 2015 – con la complicità del riscaldamento globale – è ormai certo che diverrà l’anno più rovente dal 1880, ma la sua presenza è in grado di alterare i regimi di temperatura e precipitazioni soprattutto sulle regioni tropicali, e grazie alla sua evoluzione è possibile anticipare alcune anomalie climatiche più facilmente prevedibili proprio su quelle regioni.

Ad esempio ci si attende che l’episodio in corso possa portare un inverno più mite del consueto dall’India al Giappone, più siccitoso nel Sud-Est asiatico, alimentando ulteriormente i gravi incendi in corso da mesi in Indonesia, più piovoso invece sugli Stati americani del Golfo: inoltre l’estate australe potrebbe essere molto calda in Oceania.

Via via che ci si allontana dalle regioni tropicali le influenze a lunga distanza – dette teleconnessioni – si fanno più labili e sfumate così che individuare tendenze precise sull’andamento stagionale soprattutto in Europa diviene un esercizio giustificato ai fini di indagine scientifica, ma assolutamente prematuro per la diffusione al pubblico. Ecco perchè sbandierare ai quattro venti con futuro coniugato all’indicativo dichiarazioni tipo «Sarà un inverno gelido, o piovossissimo o asciuttissimo» non è corretto. Una previsione deve avere un ragionevole livello di affidabilità per essere utile alla società, e per ora questa soglia di credibilità si ottiene solo fino a un massimo di una decina di giorni. Se queste previsioni stagionali funzionassero, qualcuno avrebbe dovuto avvertirvi a maggio che avremmo avuto il luglio più caldo di sempre, oppure a settembre si sarebbe dovuto anticipare un novembre tra i più miti da un secolo.

Se nessuno ve lo ha detto, non abbiamo ora motivi per credere agli annunci di un inverno glaciale o tropicale. Accontentiamoci di navigare sull’orizzonte previsionale della settimana, con la consapevolezza che il Niño ci porterà sicuramente molte sorprese meteorologiche”.