“Ti querelo, cucini male gli agnolotti”: denunce folli nel libro di Paola Bellone

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2013 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
 Paola Bellone

Paola Bellone

ROMA – Querela la nuora perché gli agnolotti non erano stati cucinati secondo la tradizione di famiglia. Questa è solo una delle tante denunce archiviate, catalogate e pubblicate nel libro di Precari (fuori)legge curato da Paola Bellone. Denunce, reati minori che intasano i tribunali e la giustizia italiana.

Paola Bellone è un vice procuratore onorario che ha deciso di raccogliere decine di denunce che dimostrano come “il peso della nostra elefantiaca giustizia gravi sulle spalle appunto di questi magistrati provvisori e aggiunti”.

Nel campionario c’è davvero di tutto. La donna che guida di notte ubriaca fradicia con accanto un enorme peluche. Il tutore della morale che denuncia: «Su entrambi i lati della strada due donne mostravano, una le grandi tette, una il gran culo. Avrei voluto valutare meglio le misure della maggiorata ma una violenta tirata d’orecchie mi ha fatto desistere. Mia moglie non era d’accordo». Il processo al «piccionicida» reo d’aver ucciso un colombo e alla domestica accusata d’aver avvelenato l’anziana paralitica Carlotta: «Chi avesse assistito senza sapere che Carlotta era un cane, avrebbe  pensato che si procedesse per omicidio».

L’elenco di alcune di queste denunce impossibili viene riportato da Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera:

E poi ecco i ragazzi denunciati perché giocavano nel campetto d’una scuola («arbitrariamente invadevano terreno pubblico per trarne profitto») contendendosi «n. 1 pallone in cuoio di colore bianco e nero con apposita scritta Diadora in colore verde; in stato d’uso deteriorato e rotto in un punto dal quale fuoriesce un pezzo di camera d’aria di colore nero». E il nigeriano che al posto del permesso di soggiorno dà agli agenti il facsimile avuto da un prete: «Ministero del Regno di Dio, Amministrazione della Pubblica Giustizia, Dipartimento della Pubblica Accoglienza». O ancora, appunto, la denuncia della nuora per gli agnolotti fatti senza seguire la tradizione.