Veneto: banca in Borsa a gennaio, ritorno all’utile dal 2016

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Ottobre 2015 - 13:43 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo del Sole 24 Ore

L’articolo del Sole 24 Ore

ROMA – “L’utile dovrebbe tornare già nel 2016, dopo quattro bilanci chiusi in rosso – scrive Marco Fernando del Sole 24 Ore – Ma si tratterà di 10-15 milioni al massimo, tanto è vero che per la cedola i soci di Veneto Banca dovranno attendere almeno il 2018, a metà di un piano al 2020 pensato in chiave stand alone ma che potrebbe essere immediatamente messo da parte nel caso in cui dovesse materializzarsi un’occasione di m&a”.

L’articolo di Marco Fernando: Il nuovo documento strategico è stato presentato ieri da Cristiano Carrus, all’indomani di un cda che lo ha nominato amministratore delegato (incarico che affiancherà a quello di dg, ricevuto in estate all’uscita di Vincenzo Consoli). Un piano ambizioso di lungo periodo per un percorso che si annuncia accidentato soprattutto nella prima parte, da qui ai prossimi sei mesi: si partirà, come anticipato l’altroieri da Il Sole 24 Ore, il 5 dicembre con l’assemblea per la trasformazione in Spa, si proseguirà a gennaio con la quotazione e si chiuderà in aprile con l’aumento di capitale fino a un massimo di un miliardo. E sempre ad aprile, all’assemblea di bilancio, «il cda si presenterà dimissionario davanti ai soci», secondo quanto annunciato dal presidente, Francesco Favotto. Soci ai quali nei prossimi mesi verranno richiesti non pochi sacrifici, come ha detto Carrus senza girarci troppo intorno. In virtù della sforbiciata decisa la primavera scorsa in assemblea le azioni oggi valgono 30,5 euro, ma quando la banca si quoterà in Borsa il prezzo sarà «decisamente più basso», prefigura il manager, aggiungendo poi che tre mesi dopo in occasione del nuovo maxi aumento i titoli saranno «sicuramente» offerti con un ulteriore sconto. Sul mercato c’è chi azzarda una stima di poco superiore ai 10 euro, ma per Carrus «oggi è molto difficile fare una previsione in termini di forbice di prezzo, anche perché non possiamo prevedere quanto saranno i multipli di settore nei prossimi mesi» (…).