Schwazer, “4 anni”: la Procura antidoping chiede il massimo possibile

Pubblicato il 20 Dicembre 2012 - 20:59 OLTRE 6 MESI FA
Alex Schwazer (foto Lapresse)

ROMA – “Quattro anni per Alex Schwazer“: la Procura antidoping del Coni chiede il massimo della pena per l’atleta azzurro, trovato positivo poco prima delle Olimpiadi di Londra 2012.

Le accuse sono quelle di uso di epo, possesso di testosterone e altre violazioni al codice sportivo. La richiesta al Tribunale nazionale antidoping arriva dal capo della Procura del Coni, Ettore Torri, e non ammette abbuoni.

Le motivazioni della richiesta contro l’olimpionico di Pechino 2008 si basano su quattro pilastri: la positività al test effettuato il 30 luglio a Racines; la frequentazione con il discusso medico Michele Ferrari, messo al bando dal Coni; le anomalie segnalate a febbraio e aprile dalla Iaaf sul passaporto biologico del marciatore; l’acquisto infine di sostanze dopanti.

Una richiesta che coglie di sorpresa l’olimpionico che si dice ”amareggiato. La Procura Antidoping – commenta – non ha preso in considerazione il comportamento corretto da me tenuto negli anni passati oltre alla mia confessione e collaborazione fattiva con la giustizia sportiva, sin dal momento della positività’.

Schwazer ribadisce ”la piena fiducia nel Tribunale Antidoping del Coni, sede nella quale sono convinto di poter ulteriormente chiarire la mia posizione, non solo sul piano strettamente sportivo, ma anche con riguardo alla mia situazione personale ed umana”.

Rispetto all’iniziale violazione riscontrata (l’acquisto di Epo), a Schwazer la Procura antidoping contesta anche l’utilizzo di testosterone, ritrovato, a quanto pare, nelle perquisizioni a casa sua il 10 agosto scorso e il cui acquisto è stato poi confermato dallo stesso atleta negli interrogatori.