Strepitoso Jacobs, oro ai Mondiali indoor di Belgrado. battuti al fotofinish gli americani: “Tokyo non fu un caso”

Strepitoso Marcell Jacobs: oro ai Mondiali indoor di Belgrado. Battuti al fotofinish gli americani. “Visto? Gli ori di Tokyo non sono un caso”

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 20 Marzo 2022 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA
Strepitoso Jacobs, oro ai Mondiali indoor di Belgrado. battuti al fotofinish gli americani: "Tokyo non fu un caso”

Strepitoso Jacobs, oro ai Mondiali indoor di Belgrado. battuti al fotofinish gli americani: “Tokyo non fu un caso”

Strepitoso Jacobs! Dopo i due ori olimpici conquista l’oro ai Mondiali. Marcell  ha vinto i 60 metri al fotofinish sull’imbattuto sprinter americano Coleman. 

Con 29 passi irresistibili. Un lampo. Non solo: ha centrato il record europeo (6”41) e ha prenotato  il titolo dei 100. Insaziabile. I Mondiali indoor di Belgrado hanno stabilito una meravigliosa certezza: Marcell Jacobs è il numero uno del mondo. È l’uomo più veloce del pianeta.

I brontoloni  americani se ne facciano una ragione. Ha detto: “Visto? Gli ori di Tokyo non sono un caso. Quando corro, tutti si aspettano un record, ma occorre seguire i tempi giusti. Dedico questa vittoria a tutti i papà del mondo. Questo oro è coinciso con la festa del papà “.

Per la cronaca: gli americani Coleman e Bracy allo sparo sono partiti meglio. Ma la reazione dell’azzurro, con una accelerazione di qualità, ha colmato il gap e sui “filo di lana” ha bruciato i due yankee. Quarto l’estone Erik Nazarov in 6”58.

L’ANNO NUOVO DI MARCELL JACOBS

Il 2022 vede un Marcell Jacobs con un copione nuovo: i 60 metri. Li ha corsi all’estero,  li ha fatti ai tricolori di Ancona. È il primo olimpionico dei 100 metri a correre i 60 ai Mondiali indoor . Non ha fatto calcoli ed ha puntato a Belgrado accettando la sfida con l’americano Coleman – primatista mondiale con 6”34 – e campione del mondo in carica.

Sapendo molto bene che lo statunitense (imbattuto da 6 anni) aveva infilato 22 vittorie consecutive. Ha rinnovato pure il rituale di partenza. Ricorda quello di Valentino Rossi che vinceva già ai box con il carisma. Uno spasso. Uno show. Valentino che si accovacciava, toccava la pedana della moto con entrambe le mani, si alzava in sella e si staccava la parte posteriore della tuta dal sedere. Poi, via in pista a fare il resto. Idem Jacobs . Il suo rituale è frutto di un lavoro con Nicoletta Romanazzi,la sua personale mental coach. Perfetto.

SPEDIZIONE CON 22 AZZURRI

Dodici uomini, dieci donne. Un bel gruppo. Motivato.  E tanti atleti in crescita. Come
la sprinter Zaynab Dosso (60 metri)che proprio a Belgrado, in un sabato 19 marzo che  sarà difficile dimenticare, ha migliorato il  suo record italiano (7.14) anche se poi per due soli  centesimi non è approdata in finale; comunque impresa mai riuscita a una velocista italiana. La 22enne reggiana si è fermata a due passi  dalla storia.

E a proposito di storia è d’obbligo citare Sveva  che ha riportato  il pentatlon tricolore ai Mondiali dopo 25 anni. Sveva, 25 anni, cremonese, detiene il record italiano con 4.434 punti; migliorato dopo 13 anni. Concreta nelle cinque  prove (60 ostacoli, salto in alto, getto del peso, salto in lungo, 800 piani).Fantastico Pietro Arese nei 1.500 (nessuna parentela con Franco Arese, campione europeo nei 1.500 ad Helsinki 1981); i mezzofondista torinese ha guadagnato la finale centrando il suo record stagionale con un significativo 3’37”31. Bene anche Elisa  Maria Di Lazzaro, unica azzurra in gara, nei 60 metri ostacoli guadagnando l semifinale.