Famiglia nel bosco, Tremonti: "Una scelta di vita contro le leggi inutili dell’Ue" (foto ANSA) - Blitz quotidiano
L’ex ministro dell’Economia e attuale deputato di Fratelli d’Italia, Giulio Tremonti, interpreta la vicenda della famiglia nel bosco come “una scelta tra vita arcaica pre-moderna e una vita post-moderna. Come è per esempio nel delirio delle attuali regole europee”. Per Tremonti, la fase moderna coincide con l’avvento degli elettrodomestici, “e quindi del moderno che viene imposto, costi quel che costi”. Richiama poi l’articolo delle lucciole di Pier Paolo Pasolini del 1975, ricordando come lo choc della loro scomparsa sia, secondo lui, perfettamente applicabile alla storia della “Casa nel bosco”.
Il riferimento alle lucciole di Pasolini
Tremonti sottolinea che “ha agito molto bene il sindaco di Palmoli per cercare ogni soluzione che tenesse conto della situazione dei piccoli”, poiché “la priorità assoluta è il benessere dei bambini”. Le “lucciole” citate da Pasolini diventano per l’ex ministro “una metafora che invita a riflettere sull’omologazione e sulla degradazione dei valori autentici causate dall’industrializzazione e dalla società dei consumi”. Pasolini, ricorda Tremonti, sosteneva che i valori tradizionali venissero sostituiti da nuovi modelli fondati sull’edonismo e sul consumo di massa.
Il ruolo dei valori tradizionali e delle regole europee
Secondo Tremonti, “c’entra perché quell’idea del mondo perfetto mette in crisi i valori tradizionali ma è guidata da una sola logica, quella del mercato”. L’ex ministro critica in particolare Bruxelles e “le lobby che impongono le strategie ispirate soltanto dalle logiche del mercato”. A suo avviso, manca la capacità di distinguere tra contesti diversi: “Non capiscono o non vogliono capire che un conto è regolamentare i criteri per la costruzione di un’abitazione nel centro di metropoli come Parigi o Londra e un altro è quello di stabilire delle norme per un casolare situato nel cuore degli Appennini…”.
