ALITALIA: ASSISTENTI DI VOLO PRONTI A FIRMARE IL PIANO CAI SE STIPENDI INVARIATI

Pubblicato il 19 Settembre 2008 - 17:19 OLTRE 6 MESI FA

Un’altra giornata lunga per Alitalia con uno spiraglio nel tardo pomeriggio: l’associazione degli assistenti di volo Anpav è pronta a firmare l’accordo quadro di Cai per la Nuova Alitalia. Lo afferma il presidente dell’associazione Massimo Muccioli auspicando che «l’accordo, già sottoscritto dai sindacati confederali e l’Ugl, venga firmato da tutte le altre organizzazioni. L’Anpav ritiene che l’invarianza salariale, a fronte di un aumento della produttività, nel rispetto delle normative vigenti europee, sia però una condizione ineludibile».

FANTOZZI – Il commissario straordinario Fantozzi aveva infatti incontrato le sei sigle sindacali Filt Cgil, Sdl, Anpac, Up, Anpav e Avia su loro richiesta avanzata giovedì. Il faccia a faccia è servito per fare il punto su eventuali ipotesi alternative alla liquidazione della società. Altre compagnie europee hanno fatto sapere di non essere interessate, ma resta da vedere se qualche scenario diverso si possa aprire nei prossimi giorni.

SENZA ALTERNATIVE – Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ai microfoni del giornale radio Rai torna a fare un appello alla Cgil, spiegando che non ci sono alternative al piano Cai, se non il fallimento della compagnia. E per questo, secondo l’esponente del governo, le sigle sindacali che non hanno sottoscritto l’accordo, e in particolare la Cgil, determinando il ritiro dell’offerta del gruppo guidato da Roberto Colaninno, dovrebbero ripensare alla loro posizione: «In questo momento non vedo quale altra possibilità ci sia». Una situazione di fatto, quella dell’assenza di alternative, confermata anche dal commissario della compagnia aerea, Augusto Fantozzi, che in una lettera al Corriere della Sera spiega di essersi attivato presso i vertici di altri vettori europei ma senza ottenere riscontri positivi. E accentuata dall’annuncio di Vito Riggio, presidente Enac, in relazione alla conferma o meno della licenza provvisoria concessa all’Alitalia: «Lunedì avvieremo un’istruttoria per accertare la liquidità di Alitalia». L’esito dell’esame dipenderà «da quanto verrà a riferirci lunedì il commissario straordinario Fantozzi convocato per avere notizie sul piano finanziario dopo il ritiro dell’offerta di Cai». «Non ho mai detto – ha puntualizzato Riggio – che Alitalia non volerà più dal 2 ottobre», come invece era trapelato in mattinata. Come previsto dalla legge, «dobbiamo accertare lo stato di liquidità, se la compagnia ha i mezzi sufficienti per continuare a operare. In casi del genere l’istruttoria dura sette-dieci giorni ma porrebbe anche essere più lunga», ha aggiunto Riggio, sottolineando che dal punto di vista della sicurezza «è tutto a posto, il livello è ottimo», e che l’esito dell’istruttoria sulla concessione della licenza provvisoria di volo «può essere sia negativa che positiva». Lunedì ci sarà anche l’incontro fra il Tavolo interistituzionale Comune, Provincia e Regione con il commissario straordinario Fantozzi. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è infine perentorio sul ruolo che potrà avere il governo: «Non ci sarà alcuna rinazionalizzazione della compagnia». Concetto ribadito dal commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani: «La Commissione europea non potrebbe dare il suo assenso alla nazionalizzazione di Alitalia perché le autorità italiane si sono impegnate il 13 luglio 2004 a garantire che la partecipazione dello Stato al capitale sarebbe diventata minoritaria entro dodici mesi».

«RIPARTIRE DA CAI» – «Il consiglio dei ministri non può che prendere atto del ritiro dell’offerta da parte della società Cai – ha sottolineato il ministro Sacconi -, auspicando che comunque si possano aprire nuove possibilità a partire dalla stessa società Cai». «Non credo – ha poi precisato – si possa parlare ancora di trattativa perché Cai ha ritenuto essersi esaurito ogni margine di negoziato». Tuttavia, per l’esponente del governo, si può parlare «di una riflessione da parte delle organizzazioni che non hanno firmato circa l’assenza di alternative all’unica proposta sul campo che è quella di Cai».

LA POSIZIONE DELLA CGIL – Ma all’indomani del ritiro di Cai arrivano anche le precisazioni del leader della Cgil, Guglielmo Epifani: «Abbiamo firmato per il personale di terra» per cui erano a favore della firma Cisl, Uil, Ugl e Cgil che rappresentano «il 51% dei lavoratori» mentre non è stato così per il personale di volo e «non si può firmare un accordo separato se si rappresenta meno della metà dei lavoratori» ha spiegato in un’intervista alla Stampa. All’ipotesi che la Cgil sia caduta in una trappola, Epifani risponde: «Hanno cominciato a dare la colpa a noi prima che la trattativa fosse finita» mentre, a proposito di Colaninno, il leader della Cgil dice di avergli inviato «la lettera con la nostra proposta alle 13,30» e dunque «aveva tutto il tempo di esaminarla». Ma secondo Epifani «è stata la Cai a tirarsi indietro» perché «si sono accorti che non riuscivano a risolvere il problema del personale di volo». Inoltre, «già da qualche giorno trapelava che all’interno della cordata c’erano contrasti». Infine, dice Epifani che ora «tocca al governo cercare un’altra soluzione in tutte le direzioni», sia «quelle nuove» sia «quelle vecchie che c’erano e sembra non ci siano più».

ANGELETTI: DECIDANO I LAVORATORI – Il leader della Uil, Luigi Angeletti, che invece si era detto pronto a firmare l’intesa, chiede ora che siano tutti i lavoratori di Alitalia a decidere se accettare o respingere il piano della Cai: «Le decisioni che riguardano i posti di lavoro non possono essere assunte solo dai sindacalisti, tanto più in Alitalia, dove questi stessi sindacalisti non sono votati dai lavoratori. Poiché a questo punto, tra pochi giorni, molte migliaia di persone rischiano di restare per strada, siano i lavoratori a dire sì o no al piano Cai. E la Cai consideri vincolante il voto di quelli che potrebbero essere i suoi lavoratori. Si voti subito, dunque, piuttosto che fantasticare su futuri improbabili miracoli».

VOLI CANCELLATI, TRENI AGGIUNTI – Intanto c’è apprensione sull’operatività della compagnia. Venerdì risultano essere stati cancellati venti voli da e per Fiumicino (13 in arrivo e sette in partenza; la maggior parte da e per Milano Linate, ma anche per Barcellona, Parigi e Torino), anche se al momento non sono del tutto chiare le cause. Alcuni comandanti e assistenti di volo al varco equipaggi di Fiumicino hanno detto di non conoscere le cause delle cancellazioni, e che non dipendono da loro. Trenitalia, nel frattempo, ha deciso di aggiungere due treni straordinari per fare fronte alle maggiori richieste di biglietti registrate nelle ultime 48 ore. Anche Meridiana e Eurofly stanno intensificando la propria offerta.