Congo/ Storia di Mboli, ragazzo di 16 anni rapito dai ribelli ugandesi: “a colazione, 25 frustate”

A soli 16 anni è stato rapito dai soldati del Lord Resistance Army, (esercito di Liberazione del Signore) e sottoposto ad un trattamento inumano.

Mboli, un ragazzo del Congo, ha raccontato a Medici Senza Frontiere la sua storia.

E lui, nonostante l’orrore, è uno di quelli che puà dirsi “fortunato”, se non altro perchè adesso non è più in mano ai ribelli di Joseph Kony, che terrorizzano il nord dell’Uganda da oltre un ventennio.

«Ogni mattina, appena svegli, ci davano 25 frustate: era la nostra colazione», racconta Mboli. É stato rapito insieme a suo fratello Muka che, però, è ancora nelle mani dei ribelli.

Adesso, per Mboli, un nuovo esilio, in un altro paese in guerra, il Sudan. Il ragazzo è diventato un altro dei 250.000 congolesi che hanno dovuto abbandonare le loro case da quando gli uomini di Kony, dopo aver letteralmente sterminato una generazione di giovani in Uganda, hanno iniziato a cercare nuove reclute nei paesi confinanti.

Il racconto di Mboli è agghiacciante: «Hanno ucciso le persone a cui passavamo accanto sulla strada, proprio davanti a me. Li colpivano con bastoni, con le baionette e gettavano i loro corpi nel fiume. Temevo che se mi fossi fermato per prendere fiato, anche io sarei stato ucciso, perciò ho marciato a lungo sotto il peso di quella grande sacca».

Arrivato in Sudan Mboli è atteso da una vita ancora difficile: un rifugio temporaneo o un campo profughi. E, in ogni caso, nessuna certezza sul futuro.

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