Da accusatore (di Fini) ad accusato: Bocchino chiede la testa di Vittorio Feltri

“Se il direttore non rende un buon servizio alla famiglia dell’editore, se gli interessi di Berlusconi e di Feltri sono così divergenti, forse sarebbe bene che Berlusconi rinunciasse a Feltri”.

Italo Bocchino
Italo Bocchino

Il consiglio al premier arriva da Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl. L’articolo del direttore del Giornale, afferma Bocchino in un’intervista alla Stampa, “era impaginato e scritto con una violenza inaudita. Feltri avrebbe potuto scrivere un corsivo di critica a Fini, e invece l’ha sbattuto in prima pagina. Dal suo punto di vista – prosegue il deputato e giornalista – cavalca la pancia dei suoi lettori per vendere di più. Ma un leader politico non segue gli umori del suo popolo, li indirizza”.

 “Si può essere in disaccordo con Fini… e si può esprimere tutto questo – aggiunge Bocchino – ma bisogna ricordarsi che Fini è il co-fondatore del Pdl”. Per l’esponente del Popolo delle Libertà lo schiacciamento del premier sulle posizioni della Lega in tema di immigrazione “è un errore di Berlusconi che noi con pacatezza e grande lealtà dobbiamo fargli comprendere bene. Si comprende che Berlusconi vada a cena tutti i lunedì con Bossi”, ma andrebbero coinvolti “anche tutti coloro che hanno co-fondato il Pdl, a cominciare da Fini”, che non ha le tesi di un marziano”.

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