EUROPA, ALLARME BCE: ”E’ CRISI, SERVONO PIU’ TAGLI”

Pubblicato il 11 Settembre 2008 - 01:12 OLTRE 6 MESI FA

Risanamento dei conti pubblici e tagli alla spesa nella Finanziaria 2009. A chiederlo – all’Italia come agli altri paesi di Eurolandia con bilancio in deficit – è la Banca entrale europea, secondo cui «i governi dei paesi dell’area dell’euro che non hanno ancora conseguito il rispettivo obiettivo di bilancio a medio termine «dovrebbero delineare disegni di legge Finanziaria per il 2009 che prevedano misure correttive necessarie ad assicurare progressi verso il risanamento dei conti pubblici, preferibilmente dal lato della spesa». Per l’Italia, la Bce nota che gli obiettivi della manovra triennale di bilancio «sono in qualche misura meno ambiziosi di quanto contemplato nel recente programma di stabilità per il 2008 e il 2009. È stato tuttavia confermato l’obiettivo di un bilancio strutturale in pareggio per il 2011».

PIL – L’Istituto di Francoforte ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia nell’area dell’euro. Il tasso di crescita sui dodici mesi del Pil, secondo le proiezioni formulate dagli esperti della Bce dovrebbe essere compreso in media fra l’1,1 e l’1,7% nel 2008 e fra lo 0,6 e l’1,8% nel 2009, in diminuzione rispetto alle proiezioni elaborate in giugno dagli esperti dell’Eurosistema (rispettivamente 1,5-2,1% nel 2008 e 1-2% nel 2009). È quanto si legge nel bollettino di settembre della Bce.

INFLAZIONE E SALARI – Il tasso d’inflazione di Eurolandia, scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, si manterrà elevato «per un periodo piuttosto lungo» ed è probabile che «registri soltanto una graduale moderazione nel corso del 2009». La Bce lancia anche un allarme per i rinnovi dei contratti di lavoro: «Vi sono fortissimi timori – si legge nel documento – che il manifestarsi di effetti di secondo impatto generalizzati nel processo di formazione dei salari e dei prezzi possa acuire in misura significativa le pressioni inflazionistiche». La Bce continua a considerare un «obiettivo primario» il mantenimento della stabilità dei prezzi, e «sottolinea la sua ferma determinazione a preservare il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione». «In tal modo – scrive la Banca centrale – verrà salvaguardato il potere d’acquisto a medio termine e si favoriranno la crescita sostenibile e l’occupazione». «L’attuale orientamento di politica monetaria – si legge nel documento – contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo della stabilità dei prezzi. Il consiglio direttivo continuerà dunque a seguire con molta attenzione tutti gli andamenti nel prossimo periodo».