GAZA: STRAGE A SCUOLA ONU: GLI USA, ”CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO”, OBAMA ”MOLTO PREOCCUPATO”

Pubblicato il 6 Gennaio 2009 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

Gaza_bombed3 Non si ferma l'offensiva israeliana. Nel quarto giorno dell'attacco  terrestre nella Striscia di Gaza e undicesimo dall'avvio dell'operazione Piombo fuso, le truppe di Israele proseguono nella loro avanzata su Gaza City e oggi carri armati sono entrati a Khan Younes, roccaforte del movimento islamico Hamas. Combattimenti fra miliziani palestinesi e reparti israeliani anche a Deir el-Balah e Bureij, nella zona centrale della Striscia.

Strage in una scuola Onu a Jabaliya. Centinaia di palestinesi si sono rifugiati nelle 20 scuole dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, presenti nella Striscia, per cercare di sfuggire ai bombardamenti. Oggi tre scuole sono state attaccate. Tre i morti nella scuola di Shati, due in quella di Khan Yune e almeno 42, soprattutto donne e bambini, nell'attacco che nel pomeriggio ha colpito la scuola di Jabaliya. Non è chiaro se a colpire la scuola siano state due cannonate di un carro armato o due razzi sparati da un veivolo. Sembra che nelle vicinanze non ci fosserso scontri in corso fra esercito e miliaziani.

Gli Stati Uniti hanno chiesto un immediato cessate il fuoco a Gaza che sia «durevole, sostenibile e non a tempo limitato». Gli Stati Uniti hanno chiesto un immediato cessate il fuoco a Gaza che sia «durevole, sostenibile e non a tempo limitato». E anche Barack Obama, il presidente eletto degli Stati Uniti, rompendo il proprio silenzio sulla crisi a Gaza, si è detto «preoccupatissimo» per le vittime civili a Gaza e in Israele.

Alla richiesta del dipartimento di Stato americano si aggiunge quella del presidente francese Nicolas Sarkozy che nel suo tour in Medio Oriente ha più volte ribadito: «Ora le armi devono tacere». «Sono convinto che ci siano soluzioni. Non siamo lontani da queste. Ciò di cui abbiamo bisogno è semplicemente per uno degli attori di iniziare a fare le cose nella giusta direzione», ha aggiunto poi Sarkozy durante una visita ai peacekeeper francesi dell'Onu nel sud del Libano.

Onu: Israele sapeva che quella era una scuola. John Ging, direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati nella Striscia di Gaza, ha detto in videoconferenza con il Palazzo di Vetro che noi «avevano fornito le coordinate satellitari GPS alle autorità israeliane», che perciò sapevano che l'edificio ospitava una scuola, «chiaramente segnalata e con la bandiera dell'Onu che sventolava fuori». Ging ha chiesto «l'apertura di un'indagine indipendente» per stabilire «la responsabilità» della strage.

La Croce Rossa: crisi umanitaria totale. È in continua crescita il numero di civili uccisi nella Striscia di Gaza, zona in crisi umanitaria «totale» denuncia il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). Secondo Pierre Kraehenbuehl, il capo delle operazioni della Cicr «la situazione per la popolazione di Gaza è traumatizzante e ha raggiunto un punto estremo, dopo dieci giorni de combattimenti ininterrotti». Lo staff del CICR a Gaza ha descritto la notte scorsa, tra lunedì e martedì, come «la più spaventosa fino ad adesso».

Colpite tre cliniche di una Ong. Tre cliniche mobili dell'organizzazione umanitaria danese Folkekirkens Noedhjaelp (DanChurchAid) a Gaza sono state bombardate e distrutte dall'esercito israeliano. Lo ha reso noto oggi il segretario Henrik Stubkjaer.

Famiglia con 7 bimbi sterminata. Secondo fonti mediche e altri testimoni almeno 12 membri di una stessa famiglia tra i quali sette bambini di età da uno a 12 anni, sono stati uccisi da un bombardamento israeliano che ha distrutto la casa in cui abitavano a Gaza City. Testimoni hanno raccontato che la famiglia Daya era in casa nel quartiere di Zeitun (nella parte orientale di Gaza City), quando un aereo israeliano ha tirato due missili sull'edificio di quattro piani, che ospitava sette appartamenti. Sette bambini, da uno ai dodici anni, tre donne e due uomini sono stati uccisi nel bombardamento. Sepolte ci sarebbero altre nove persone. Testimoni hanno detto che nella casa abitava un comandante di Hamas e membro della famiglia Daya, Abu Hamza, ma che era fuggito con una moglie e i suoi figli all'inizio dell'operazione israeliana il 27 dicembre. Ucciso anche un passante.

Appoggiati da elicotteri da combattimento, i carri armati di Israele hanno sparato contro gruppi armati di Hamas  che ha risposto al fuoco. L'odierna incursione nel quartiere di Abassa (a Est di Khan Younes), è la prima delle forze israeliane in una roccaforte di Hamas dall'inizio dell'offensiva di terra. Duri scontri sul campo anche a Deir el-Balah e Bureij, nella zona centrale della Striscia. Altri scontri  nel campo profughi di Jabaliya, a Nord di Gaza City, dove l'esercito ha probabilmente ucciso un capo militare di Hamas, Iman Siam, che secondo i servizi segreti israeliani è il responsabile dei progetti di lanci di razzi.

Hamas risponde con razzi e kamikaze. Il movimento per la prima volta fatto ricorso a razzi di gittata maggiore di quelli sinora usati raggiungendo Ghedera, 45 km a Nord-Est dalla Striscia e appena 40 km da Tel Aviv. Razzi anche su Ashdod, Yavne e Beer Sheva. Hamas annuncia che kamikaze sono pronti a copire i tank israeliani. Hamas afferma di aver abbattuto un aereo israeliano senza pilota (drone) a Shabura, nel sud della Striscia. La televisione ha mostrato un frammento di quello che descrive come «il velivolo abbattuto». Ma Israele non conferma.

Il bilancio delle vittime. L'agenzia palestinese Maan calcola che dall'inizio della operazione Piombo fuso siano rimasti uccisi 575 palestinesi. I servizi di emergenza dell'Autorità nazionale palestineseparlano di 635 morti e 2900 feriti. Secondo un portavoce dell'esercito israeliano da quando è iniziata l'offensiva sono stati uccisi 130 combattenti di Hamas.