Giampaolo Pansa: è un Governo di terroristi, in arrivo patrimoniale e Iva

di Giuseppe Turani
Pubblicato il 9 Febbraio 2019 - 06:08| Aggiornato il 26 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

Giampaolo Pansa, uomo a volte bizzarro, ma schietto, sentenzia: “Questo è un governo di terroristi, non gliene importa nulla del paese, non sanno che cosa farsene, vogliono solo il potere”.

L’intervenuto di Pansa alla puntata di “Piazzapulita” su La7 giovedì 7 febbraio  2019 è lo spunto di questo articolo di Giuseppe Turani, pubblicato anche su Uomini & Business.

Gianpaolo Pansa, a quanto ha riferito Blasting News, ha anche detto: “Abbiamo un Governo di terroristi. Il Governo italiano non è un esecutivo di centrodestra banale dato dall’alternanza delle formule politiche e delle maggioranze.

“Quello attuale vuole fare piazza pulita dell’Italia, della sua democrazia e delle sue possibilità di avere un futuro, del dramma di chi si trova spiazzato da un gruppo di persone che non hanno rispetto per nessuno. E’ inutile quindi che stiamo a discutere la differenza che corre tra Salvini e Conte, o fra Salvini e Di Maio oppure fra Salvini e Tizio o Caio o Sempronio. La verità è una sola. Noi siamo sull’orlo di un baratro”.

Pansa ha poi aggiunto: “Non ho mai visto una situazione come questa in Italia. Una situazione come questa ha una sola via d’uscita: che questo Governo torni a casa e si trovi una soluzione di tipo civile”.

Tradotto: “Un governo di tecnici sostenuto dai militari, non c’è altro da fare”.

 Gianpaolo Pansa, 83 anni, ha appena pubblicato il suo ultimo libro, “Quel fascista di Pansa”.

Torniamo a parlare del Governo presieduto da Giuseppe Conte. I due vicepresidenti, Di Maio e Salvini, si comportano come se non esistesse alcuna crisi. Il povero Tria, invece, rassicura.

La verità è che siamo messi malissimo. Qualcuno ricorderà le discussioni con Bruxelles perché i nostri volevano un disavanzo del 2,4 per cento mentre la Ue alla fine ha concesso solo il 2,04. Ebbene, dopo le ultime notizie sull’andamento del Pil italiano nel 2019 il disavanzo è ormai largamente sopra il 3 per cento e forse anche sopra il 4 per cento (ogni punto percentuale in più sono almeno una quindicina di miliardi da trovare). Alla prima verifica, ci verrà chiesto di rientrare di corsa. Anche se, comunque, Bruxelles sarà stata preceduta dai mercati, dove infatti lo spread è tornato a muoversi verso l’alto.

Ci sarà solo l’imbarazzo della scelta. Poiché siamo nelle mani di idioti conclamati, avremo aumento secco dell’Iva o una bella patrimoniale. In sostanza, un altro paio d’anni di recessione, se va bene. Ma forse anche dieci.

Fino a quando i bersaglieri invocati da Pansa non cacceranno via questi terroristi incapaci che stanno occupando il governo.