Il deposto presidente dell’Honduras, Manuel Zelaya, non ce l’ha fatta ad atterrare a Tegucigalpa, come aveva preannunciato. Il suo aereo ha sorvolato l’aeroporto della capitale, ma non è atterrato perché le autorità avevano bloccato la pista. Centinaia di suoi sostenitori si erano riuniti nella zona in attesa del suo rientro e si sono scontrati con le forze di polizia, in un crescendo di tensione che ieri ha fatto registrare la prima vittima, un giovane di 19 anni raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla testa. Adesso, a una settimana dal colpo di Stato, la crisi si fa sempre più profonda.
Dopo un breve scalo in Nicaragua, Zelaya è arrivato in Salvador da dove ha chiesto alle forze armate del suo Paese di abbassare le armi. Nella conferenza stampa organizzata a San Salvador, Zelaya era accompagnato dai presidenti di Argentina, Cristina Fernandez, Ecuador, Rafael Correa, Paraguay, Fernando Lugo ed El Salvador, Mauricio Funes. Presenti anche il segretario generale dell’Osa, Josao Miguel Insulza, e il presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu, Miguel D’Escoto.