IL BRASILE NEGA L’ESTRADIZIONE DEL BRIGATISTA CESARE BATTISTI

Pubblicato il 13 Gennaio 2009 - 22:35 OLTRE 6 MESI FA

Battisti_cesare Il ministro brasiliano della Giustizia, Tarso Genro, ha deciso di accordare lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti, la cui estradizione era richiesta dall'Italia dove è stato condannato per quattro omicidi. Lo ha annunciato il ministero brasiliano.

"Il ministro della Giustizia Tarso Genro ha deciso a favore della concessione dello status di rifugiato all'italiano Cesare Battisti a causa dell'esistenza fondata di un timore di persecuzione" per le sue opinioni politiche, ha riferito il ministero brasiliano in un comunicato pubblicato stanotte.

Cesare Battisti, 52 anni, dopo essere fuggito dalla Francia nel 2004, si è rifugiato in Brasile dove è stato arrestato nel 2007 e carcerato in attesa di una eventuale estradizione verso l'Italia.

In un'intervista pubblicata giorni fa dal settimanale brasiliano Epoca, Battisti aveva affermato di temere per la sua vita se fosse estradato. "Sono certo che se andassi in Italia sarei oggetto di vendetta. Io sarei assassinato" ha assicurato.

Battisti ha invitato Genro, "che anche lui ha personalmente sofferto dalla repressione politica quando era militante" sotto la dittatura militare (1964-1985), a rifiutare la sua estradizione. Il ministro della Giustizia è andato contro la decisione del comitato nazionale per i rifugiati del Brasile, dove siedono in particolare rappresentanti dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, che aveva respinto il 28 novembre la sua richiesta di asilo politico, il che avrebbe aperto la strada alla sua estradizione.

Fino ad allora, il Brasile aveva sempre respinto le richieste di estradizione verso l'Italia di ex attivisti italiani, in particolare delle Brigate Rosse, considerando che erano perseguiti per delitti di natura politica. Ma in aprile, il procuratore generale della Repubblica Antonio Fernando Souza aveva espresso un parere favorevole alla richiesta di estradizione di Battisti, rifiutando di considerare i suoi crimini come "politici". Souza aveva rilevato "che erano stati marcati da una certa freddezza e un certo disprezzo per la vita umana".

Condannato all'ergastolo in contumacia in Italia per l'assassinio di quattro persone tra il 1977 e il 1979, Battisti era stato arrestato a Rio de Janeiro nel 2007 e incarcerato a Brasilia, nell'attesa di una decisione della giustizia brasiliana sulla richiesta di estradizione presentata dall'Italia.

Battisti, che nega di aver partecipato ai quattro omicidi per i quali è stato condannato, era in fuga dall'agosto del 2004. Aveva lasciato clandestinamente la Francia, dove aveva trovato rifugio nel 1981 sotto la presidenza del socialista Francois Mitterand, poco prima che la giustizia francese desse il via libera alla sua estradizione verso l'Italia nell'ottobre del 2004.