Inchiesta Bari/ Si dimettono tutti gli assessori regionali della Regione Puglia. Nichi Vendola: “Un atto di straordinaria generosità per rilanciare la coalizione”

Pubblicato il 1 Luglio 2009 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

Tutti gli assessori della Regione Puglia si sono dimessi, così come richiesto dal governatore Nichi Vendola. «Fatti politici nuovi» (i risultati elettorali) e «fatti indirettamente politici» (la necessità di una questione morale che deriva dalle inchieste in corso) hanno motivato la decisione del presidente della Regione di richiedere al suo esecutivo di rimettere il mandato. «La sovrapposizione dei due fatti – ha commentato il governatore – è sotto gli occhi di tutti».

Un atto, quello che ha portato alle dimissioni degli assessori della giunta pugliese, che Vendola definisce: «contrario all’azzeramento, un atto di straordinaria generosità. È un voler ricominciare e rilanciare la coalizione, rafforzarla». E proprio sul futuro del suo esecutivo il govenatore ha fatto sapere: «Ho il potere in questo momento di riformulare la giunta, con nuovi contenuti e perimetri, con nuove alleanze. Sono molto interessato a discutere con Casini, con Di Pietro». Quanto alla possibilità di un dialogo con Adriana Poli Bortone, fondatrice del movimento Io Sud, per ora Vendola preferisce non rispondere.

Sulla richiesta di Vendola alleggia l‘inchiesta della procura di Bari – coordinata dal pm Desirée Digeronimo – in cui si ipotizza un intreccio tra politica e affari nella fornitura di prodotti e servizi sanitari. Una questione su cui lo stesso Vendola è stato chiamato dai magistrati a riferire. Il governatore dovrebbe essere ascoltato dalla procura di Bari come testimone il prossimo 6 luglio. In Puglia, ammette lo stesso Vendola, «nonostante gli sforzi giganteschi compiuti dalla giunta regionale di centrosinistra il sistema sanitario si conferma permeabile agli interessi delle lobby, delle corporazioni e anche a spinte corruttive. E purtroppo c’è una trasversalità a questi interessi che non intendo nascondere» .

L’esecutivo pugliese ha sospeso dal sul incarico, in via cautelare, il direttore generale della Asl Bari, Lea Cosentino, in seguito all’avviso di garanzia ricevuto dallo stesso direttore nei giorni scorsi. La Cosentino che si è detta profondamente delusa per la presa di posizione ha commentato: «Ho preso atto della volontà della giunta regionale di adottare un provvedimento di sospensione cautelativa delle mie funzioni che dovrebbe essere a mio avviso però prodromico di altro provvedimento. Ovviamente con i miei legali, con il mio collegio difensivo, adotterò tutte le misure che possano in qualche maniera tutelare la mia posizione sia a livello amministrativo sia a livello penale».

Il Pdl intanto chiede le dimissioni di Vendola. «Le dichiarazioni con cui Vendola giustifica l’azzeramento della giunta regionale pugliese sono politicamente gravissime. Dice che le inchieste della magistratura a carico della sua giunta nascono anche dalle inchieste amministrative interne che lui stesso ha avviato», hanno detto il coordinatore e il vicecoordinatore pugliesi del Pdl, Francesco Amoruso e Antonio Distaso. Poi concludono: «Se ci sono fatti connessi ad una questione morale dell’intera sinistra regionale che lui sa più e meglio di altri come spesso gli accade dovrebbe dimettersi anche lui. Se invece Vendola coglie al balzo la palla delle inchieste giudiziarie come pretesto per allargare la maggioranza e la giunta, prima che altri lo facciano a sue spese, dovrebbe dimettersi lo stesso e chiedere il consenso degli elettori, consentendo alla Puglia di tornare a votare e a scegliere».