Indonesia/ Forti sospetti sul super-ricercato Noordin Top per gli attentati di Giacarta. Il malese sarebbe stato uno dei capi degli attacchi terroristici di Bali nel 2002 e nel 2005

Pubblicato il 17 Luglio 2009 - 17:00 OLTRE 6 MESI FA

Ci sarebbe la mano del super-ricercato Noordin Mohammed Top dietro agli attentati di Giacarta in cui sono morte 9 persone. Secondo fonti delle unità anti-terrorismo indonesiane, ci sono evidenti indizi che porterebbero all’estremista malese considerato l’esperto di esplosivi del gruppo integralista islamico Jemaah Islamiya.

Noordin è super-ricercato in Asia ed è considerato dall’Fbi uno dei capi del gruppo terroristico già coinvolto negli attentati di Bali del 2002, in cui morirono 202 persone, e, sempre nella stessa località turistica, degli attacchi del 2005. «Ci deve essere un collegamento con Noordin Top – ha riferito un ufficiale dell’antiterrorismo indonesiano – questa è una grande possibilità ma abbiamo ancora bisogno di indagare su quanto sia coinvolto».

All’inizio della settimana, i media di Giacarta avevano parlato di un blitz della polizia in un collegio islamico di Cilacap, nel sud dell’isola di Giava a 400 chilometri dalla capitale, dove si pensava si fosse nascosto Noordin. «Se si è trattato di un attacco kamikaze, vi è certamente la possibilità che sia stato compiuto dalla rete di Noordin», ha riferito un’analista del gruppo di crisi internazionale sul terrorismo, Sidney Jones, che ha aggiunto un altro particolare: «Noordin non agisce più per conto di Jemaah Islamiya, ma ha creato una cellula di Ji».

La polizia e le squadre specializzate anti-terrorismo continuano intanto ad analizzare le tracce lasciate nella stanza 1808 dell’Hotel Marriott usata come «centrale operativa» dai terroristi. Intanto, un video girato dalle telecamere di sicurezza dell’altro albergo colpito dagli attentati mostra un uomo con uno zaino sulla schiena e una valigia in mano entrare nel ristorante al secondo piano circa 30 secondi prima dell’esplosione. L’uomo indossava un abito elegante e un cappellino da baseball e camminava in modo goffo, forse per il peso dell’ordigno contenuto nella valigia.