Lario vs Berlusconi/ Silvio al contrattacco: ”Contro di me un’ondata di perbenismo e falso moralismo”

Pubblicato il 5 Maggio 2009 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

«Sarà pur vero che per ora Silvio Berlusconi tiene nei sondaggi e che tutti gli analisti giudicano la lite familiare priva di riflessi sull’elettorato. Ma il Cavaliere – dopo l’affondo di Veronica Lario – teme che “l’offensiva di perbenismo e falso moralismo avviata contro di me” possa alla lunga intaccare la sua immagine, il suo indice di gradimento presso l’opinione pubblica, e infine i suoi consensi», a quanto afferma in un commento Francesco Verderami sul Corriere della Sera, che Blitz vi segnala come articolo del giorno.

«È il fronte cattolico che lo preoccupa maggiormente, lì c’è il rischio di uno smottamento», come testimonia il duro editoriale pubblicato martedì contro Berlusconi dal quotidiano dei Vescovi Avvenire.

«Il fatto è che la Dinasty all’italiana impone al premier di tutelarsi su molti, troppi fronti. Il primo – scrive il Corriere  – è legato alla pesante allusione della moglie sulla “frequentazione di minorenni”. I rischi potrebbero non limitarsi a un contraccolpo nell’ambito politico e nella controversia del divorzio. Perciò il Cavaliere ha anticipato un pezzo della sua strategia mediatica: le foto della festa a Casoria per i 18 anni di Noemi Letizia, la giovane che chiama Berlusconi “papi”, verranno pubblicate sul prossimo numero di Chi, settimanale del gruppo Mondadori».

«Ieri il tg di Italia1, Studio Aperto, le ha mostrate come anticipazione, ”ed è la prova della mia moralità e buona fede” ha detto il premier. È evidente come la sua strategia d’immagine s’intrecci con la linea legale, per controbattere alle accuse della Lario».

«Le battute sul «sobillatore» della Lario e sui ‘giornali di sinistra’ – prosegue il Corriere – non sono state affatto casuali: agli amici il Cavaliere ha fatto un identikit preciso del personaggio, rivelando che ”Veronica ci passava le ore al telefono, subendone il fascino intellettuale e finendo per prestarsi a una macchinazione politica”».

«Pare che voglia addirittura farne uno dei punti della linea di difesa. Ma c’è di più: il premier immagina che dietro le mosse della (ex) moglie si celino “avvocati e finanzieri”, e che dunque sia l’impero dell'”imperatore” nel mirino. Una cosa è certa, Berlusconi non può né vuole arrivare in tribunale. I panni di famiglia diverrebbero cosa pubblica e sarebbe un disastro che vorrebbe risparmiare anzitutto ai figli».

«Per questo è propenso a ricercare un compromesso. È l’unico punto sul quale i due (ex) coniugi concordano. Si preannuncia uno scontro fra eserciti legali. È in questo clima che descrivono un Fedele Confalonieri assai preoccupato per la serenità dell’amico e anche per la tranquillità di Mediaset. Al patron del Biscione, che si è sempre speso per pacificare le cose tra Silvio e Veronica, non piace l’idea dell’azienda ridotta a prateria dove si fanno scorribande».

«Ancora una settimana fa Berlusconi era “il presidente di tutti gli italiani”. Non è stata l’opposizione a picconarlo ma la (ex) moglie. Così sì è aperta una crepa, e tutti lavorano per allargarla. Berlusconi è consapevole dello sbrego, e per quanto cercherà di abbassare i toni della vicenda familiare, lo scontro legale e mediatico sul divorzio si preannuncia durissimo».

«Sarà stato un caso – conclude il Corriere – ma il 30 aprile, proprio dopo l’attacco della “signora” al Cavaliere, sulla prima pagina del Giornale è apparsa la rubrica “controcorrente” con uno strano testo: “Una delle celebri figure della corrida è la Veronica. Il toro il più delle volte ne esce male“».