ASCOLI PICENO – Verra' di nuovo ascoltato dagli investigatori Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, la giovane mamma scomparsa da Colle San Marco, ad Ascoli, il 18 aprile scorso e trovata morta in una pineta del teramano due giorni dopo. Per chi indaga sul delitto, infatti, ci sono situazioni da definire con maggiore chiarezza, alcuni particolari che non tornano. Sentito prima di ripartire per la Campania, il caporalmaggiore dell'esercito non avrebbe detto tutto quello che sa e che potrebbe invece essere utile alle indagini per identificare chi e perche' ha ucciso la moglie. Particolari sugli spostamenti del 18 aprile di sua moglie e suoi, soprattutto i tempi, che evidentemente non tornano. Intanto si sono chiusi in un silenzio pressoche' totale magistrati e carabinieri di Ascoli. Circolano su questo giallo troppe voci, troppe congetture, troppe ipotesi, alcune delle quali ritenute dagli investigatori fantasiose se non addirittura completamente prive di fondamento. E allora il procuratore capo Michele Renzo ha ordinato l'assoluto silenzio a tutti coloro, e sono tanti, che stanno lavorando al brutale assassinio, ancora senza soluzione. Dalla fitta rete del riserbo trapela solo che, contrariamente a quanto si era appreso ieri, non e' ancora stata sentita alcuna soldatessa. Si era parlato di una ragazza pugliese, di Lecce, impegnata attualmente a Roma, ma la circostanza viene smentita. Si potrebbe allora pensare che abbia perso consistenza la pista che porta al mondo militare, il mondo di Parolisi, che addestra le soldatesse al 235/o Rav Piceno di Ascoli. Ma la sensazione e' che le relazioni extraconiugali dell'uomo (una ammessa da lui stesso), eventuali suoi contatti ancora in corso abbiano interesse per gli inquirenti. Come pure, sembra, i legami affettivi di Melania prima del matrimonio. Delle presunte 'scappatelle' di Salvatore non e' al corrente Imma, amica del cuore di Melania (''forse lei non me ne ha parlato per ragioni d'orgoglio femminile'', ha detto ai microfoni de La vita in diretta), smentendo le frasi a lei attribuite sulla volonta' dell'amica di andarsene da Folignano e ribadendo poi che la Rea non aveva problemi di sorta, se non le normali preoccupazioni di una mamma per la figlioletta, Vittoria, di 18 mesi soltanto. Si attendono risposte dai Ris di Roma sui risultati degli accertamenti tecnici sui reperti prelevati al Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella, dove Melania e' stata ritrovata uccisa. C'e' attenzione sulle tracce di sangue notate sulle tavolette di legno della base del chiosco alla pineta: si spera possano essere riconducibili non alla vittima, ma all'assassino. Cosi' come anche si spera che sulla parete, dove vi sono segni di fendenti, siano presenti tracce biologiche dalle quali estrarre il dna. Oggi, colloquio di un'ora e mezzo fra i Pm e i carabinieri del Ros (il Raggruppamento operativo speciale dell'Arma), che hanno esaminato vari tabulati telefonici per conto della procura.