MORIRE IN VACANZA?

Pubblicato il 16 Luglio 2008 - 06:34 OLTRE 6 MESI FA

di Flavio

Morire in vacanza alla ricerca del divertimento a tutti i costi rappresenta lo specchio dei tempi. Quello che è successo alla povera Federica è drammatico, ma poteva essere evitato. Non si può lasciare tutta la colpa al destino. Invece si tratta di riflettere sui valori e sulla piega che questa società del benessere ha preso. Perché si devono seguire le mode a tutti i costi? C’è quasi una frenesia diffusa nel doversi divertire sballandosi, ubriacandosi e tirando l’alba, perché questo è il modo di passare l’estate più condiviso dal pensiero dominante della società dei consumi. Da vivere nell’immediatezza, senza riflettere, seguendo il popolo della notte come delle pecore in un gregge variopinto. L’esigenza di scaricare le frustrazioni accumulate può dare una spiegazione a queste scelte di comportamento, anche se ritengo che molto sia dovuto all’imitazione insulsa di comportamenti pubblicizzati e imposti dalla moda del momento. L’individuo diventa "vivo" nel momento in cui si conforma a questo enorme orgasmo collettivo della festa no limits. Altrimenti sei out. E le vittime spesso, sono proprio personalità deboli, spesso piccoli figli di papà, che foraggiati dai soldi familiari si dilettano a passare il loro tempo di vacanza in questo modo che loro ritengono tanto "in". Poveri illusi. Una volta privi della protezione familiare e amicale, diventano vittime di personaggi smaliziati, senza scrupoli, privi di codice etico, che, complice anche l’alcool e la droga, non rispondono piu delle loro azioni. Ma a questo non ci si può pensare prima? Perché bisogna andare fino a LLoret de mar, per rimbecillirsi tutta la notte? Non c’è qualcosa di meglio da fare forse? E’il segno che una parte delle nuove generazioni ha dimenticato concetti come sacrificio, progettualità, impegno,voglia di lottare per un ideale, e si è lasciata sedurre da un mondo inutile creato per vendere alcolici,droga e diffondere comportamenti poco salutari. Non c’e’ molto da sorprendersi se prima o poi qualcuno ci rimette le penne…