NORMA BLOCCA-PROCESSI, BERLUSCONI: ”PM DI SINISTRA CONTRO DI ME”

Pubblicato il 16 Giugno 2008 - 23:04 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi_sorride_2 Nel giorno della presentazione del cosiddetto testo «sospendi processi» al Senato, arriva – dopo giorni di silenzio – l’attacco a testa bassa del premier. In una lettera inviata al presidente del Senato Schifani riguardo il tema dell’emendamento dei relatori al decreto sicurezza, con riferimento al processo di Milano che lo riguarda, il premier scrive: «I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Preso visione della situazione processuale e ho potuto constatare che si tratta dell’ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria».

RICUSERO’ IL TRIBUNALE SUL CASO MILLS – A questo punto il presidente Berlusconi annuncia che «proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il Governo che ho avuto l’onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l’altro oggi si troverebbe a poter disapplicare». La ricusazione sarà rivolta, conferma all’Agi Niccolò Ghedini, deputato Pdl e avvocato del premier, «nei confronti del presidente della decima sezione penale del Tribunale di Milano, Elisabetta Gandus». Dunque, conferma lo stesso Ghedini, relativamente al processo che vede imputati per corruzione in atti giudiziari il premier Silvio Berlusconi e l’avvocato inglese David Mills.

IMMUNITA’ AD ALTE CARICHE – Berlusconi intende proporre inolte al Consiglio dei ministri «di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato». Così il premier conferma anche l’intenzione del Governo di dare vita ad un provvedimento che ricalchi il cosiddetto "lodo Schifani". Nella stessa lettera Berlusconi difende a spada tratta l’emendamento al dl sicurezza presentato in Senato dai relatori di maggioranza che blocca per un anno i processi per reati meno gravi. «Proporrò al Consiglio dei ministri – afferma infatti – di esprimere parere favorevole sull’emendamento in oggetto».

GLI EMENDAMENTI – Nel dettaglio, uno dei due emendamenti presentati lunedì mattina dai relatori Carlo Vizzini e Filippo Berselli al decreto sicurezza propone la sospensione per un anno dei processi penali per fatti commessi fino al 30 giugno 2002 e riguardanti delitti di non rilevante gravità, cioè con pene detentive inferiori ai 10 anni in svolgimento e compresi tra la fissazione dell’udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado. I due testi, se approvati, aprirebbero di fatto la strada allo slittamento del processo milanese Berlusconi-Mills che vede coinvolto il presidente del Consiglio.

ANM – La presentazione degli emendamenti ha provocato una vera e propria bufera politica. Se l’Associazione Nazionale dei Magistrati afferma che oltre all’esigenza di tutelare la sicurezza, «bisogna anche tutelate le legittime aspettative delle persone offese che chiedono giustizia per reati che vengono considerati subalterni ad altri», il Partito democratico non usa giri di parole: «L’emendamento presentato al Senato dai relatori del decreto sicurezza è l’ennesima norma "ad personam" che prevede una sospensione generalizzata di tutti i processi, cominciando da quelli che vedono imputato il premier» dichiara Lanfranco Tenaglia.

VELTRONI – Più duro del ministro della Giustizia ombra del Pd, è il leader del Partito democratico Veltroni: «In questi giorni si decide il futuro di questa legislatura: se il comportamento (di governo e maggioranza, ndr) rimane come quello delle ultime settimane, cioè una sequenza di incidenti assolutamente eccessivi ed inaccettabili il clima non potrà che cambiare». Un vero e proprio ultimatum quello lanciato all’esecutivo Berlusconi. Il segretario del Pd si dice «molto sorpreso e colpito dalla protervia con cui alcune normette vengono introdotte di nascosto» e critica decisamente il primo mese di azione del governo, in particolare le scelte che riguardano «il decreto su Retequattro, le uscite della Lega sull’Europa, le intercettazioni e l’intenzione di inserire il lodo Schifani neldecreto sicurezza».

DI PIETRO – Anche Antonio Di Pietro va all’attacco di Berlusconi: «Il presidente del Consiglio – scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei valori – non ha tempo per gli italiani, per le vere emergenze del Paese. Il suo tempo lo dedica esclusivamente ai problemi personali, alle pendenze giudiziarie (dal processo Mills alla vicenda delle intercettazioni con Saccà), alla difesa ad oltranza delle concessioni pubbliche che gli consentono di trasmettere Rete4 e di incassare gli introiti pubblicitari attraverso Publitalia. Berlusconi non ha tempo per occuparsi degli italiani, è troppo occupato, anzi pre-occupato per le sue vicende private». Poi Di Pietro aggiunge: «Berlusconi è allergico alla giustizia. La sua non è certamente un’uscita estemporanea, infatti prima provoca per cercare la reazione e poi trova il pretesto per ricusare il giudice naturale. Non è la prima volta che in prossimità del processo usa questa tattica. Berlusconi non conosce lo Stato di diritto e non vuole che sia applicata a sè la legge che vale per tutti i cittadini».

CASINI – E un altolà agli emendamenti di Vizzini e Berselli arriva anche dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. «Direi che c’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi di antico, direbbe il poeta. Alla luce degli emendamenti presentati in queste ore apparirà chiaro a tutti gli italiani perchè si è preferito fare a meno dell’Udc» ha detto il leader centrista. «Per quanto ci riguarda – ha spiegato Casini – la nostra opposizione sarà sempre responsabile e seria. Mi auguro che il Governo ritiri questi emendamenti anche per non rompere quel clima di collaborazione istituzionale che si è ben avviato tra maggioranza e opposizione».