PATTO TRA BOSS E MASSONI PER RITARDARE PROCESSI: OTTO ARRESTI

Pubblicato il 17 Giugno 2008 - 06:26 OLTRE 6 MESI FA

Toga Massoneria e mafia strette in un patto segreto contro la giustizia, con il primo obiettivo di ritardare i processi ai boss delle cosche di Trapani e Palermo. I carabinieri hanno arrestato otto persone, in diverse città, accusate di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari, peculato, accesso abusivo in sistemi informatici giudiziari e rivelazione di segreti d’ufficio. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Palermo, Roberto Conti, su richiesta del procuratore Francesco Messineo, dell’aggiunto Roberto Scarpinato e del sostituto della Dda, Paolo Guido.

COINVOLTI IMPRENDITORI, MEDICI, BOSS – L’inchiesta vede coinvolti professionisti, medici, imprenditori, boss e alcuni iscritti a logge massoniche e si è sviluppata anche attraverso decine di perquisizioni.

IL PRIMO OBIETTIVO ERA RITARDARE I PROCESSI – Dall’inchiesta emerge che boss mafiosi, grazie all’aiuto di persone appartenenti a logge massoniche avrebbero ottenuto, dietro pagamento di tangenti, di ritardare l’iter giudiziario di alcuni processi in cui erano imputati affiliati a cosche di Trapani e Agrigento. Le indagini che hanno portato alla scoperta dei presunti intrecci fra boss e massoni diretti a ritardare i processi di alcuni affiliati alle cosche mafiose, sono state avviate dai carabinieri nel 2006. L’indagine, denominata "Hiram", coordinata dalla procura di Palermo, è stata coperta dal massimo riserbo, e ha preso il via da accertamenti svolti sulle famiglie mafiose di Mazara del Vallo e Castelvetrano, in provincia di Trapani. Oltre alle perquisizioni, che non sono ancora terminate, altri controlli vengono svolti anche su conti correnti bancari intestati agli indagati.