PIANO USA CONTRO LA CRISI: EUFORIA IN EUROPA E A NEW YORK, MILANO DA RECORD

Pubblicato il 19 Settembre 2008 - 07:13 OLTRE 6 MESI FA

Gli Stati Uniti varano un mega piano da 50 miliardi di dollari per soccorrere i mercati e le Borse tornano a volare con rialzi che non si vedevano da 10 anni. I listini hanno festeggiato il nuovo intervento varato dal governo americano per cercare di attenuare gli effetti della crisi che sta rischiando di mandare al collasso la finanza mondiale.

Già giovedì in serata il Tesoro Usa e la Federal reserve avevano annunciato di aver avviato contatti con il Congresso su un «vasto piano» destinato ad aiutare le banche a sbarazzarsi dei titoli invendibili, all’origine dell’attuale crisi di mercato. Poi oggi sono arrivati  i dettagli e nuove parole rassicuranti sull’economia Usa del presidente George W. Bush.

Borse europee in volo, rialzi fino al 9%. A Milano il Mibtel è balzato del 7,7%, il miglior rialzo degli ultimi 10 anni, mentre l’indice S&P Mib dei titoli principali ha guadagnato l’8,6%. In volo anche le altre piazze europee, con Parigi e Londra salite del 9% circa e Francoforte del 6%, e Wall Street, dove dopo il balzo di giovedì il Dow Jones sale di oltre il 3%.

Il piano Usa piano prevede un ammontare fino a 50 miliardi di dollari, come precisato in una nota dello stesso Tesoro. L’intervento ha lo scopo di stabilizzare i mercati, considerato che appena due giorni fa gli investitori avevano drenato liquidità dai fondi per circa 89,2 miliardi di dollari, una cifra-record. Il piano opererà attraverso il cosiddetto Exchange Stabilization Fund allo scopo di assicurare l’ ordinato svolgimento del mercato monetario.

L’ intervento del Tesoro in sostanza tende a garantire stabilità ai fondi, che hanno – precisa la nota del Tesoro – un ruolo importante nell’ ambito del risparmio e rappresentano un veicolo di investimento per molti cittadini statunitensi. Oltre a questo i fondi rappresentano – spiega il Tesoro – una fondamentale fonte di finanziamento per il mercato dei capitali e le istituzioni finanziarie. Il programma assicurerà gli asset dei fondi mutualistici. Proprio questa settimana si era verificato che Reserve Primary Fund aveva esposto i suoi investitori alle perdite derivanti dalla sua esposizione su Lehman Brothers, finita in bancarotta.

La Fed ha annunciato inoltre che acquisterà le obbligazioni di debito a breve termine emesse da Fannie Mae, Freddie Mac, le due agenzie dei mutui nazionalizzate qualche giorni fa per evitare il crack del sistema finanziario, e dalla Federal Home Loan Banks. Gli acquisti saranno condotti attraverso attraverso una serie di aste che avranno luogo nel corso delle prossime settimane.

Anche la Bce ha predisposto per oggi una nuova iniezione di liquidità in dollari, per un corrispettivo di 40 miliardi, nell’ambito del piano formalizzato ieri fra le maggiori banche centrali che prevede risorse aggiuntive al sistema finanziario per circa 247 miliardi di dollari. Si tratta più in dettaglio di operazioni di durata 28 giorni e 84 giorni del valore rispettivamente di 25 e 15 miliardi di dollari.

Bush. II presidente americano ha detto oggi che «è giunto il momento» di risolvere la crisi dei mutui e che un intervento del governo federale «è essenziale» per impedire cha la crisi finanziaria causi ulteriori danni alla economia. Secondo Bush l’economia statunitense è a un «momento cruciale» ed è «necessario» ed «essenziale» agire subito per prevenire seri rischi. Il presidente ha parlato nel giardino della Casa Bianca con a fianco il segretario al Tesoro, Henry Paulson, il presidente della Fed, Ben Bernanke, e il presidente della Sec, Christopher Cox.

Bush ha detto che il piano d’intervento federale «pone una notevole quantità di denaro dei contribuenti» in gioco, esponendolo a possibili rischi. «Ma il rischio di non intervenire in modo deciso in questo momento sarebbe ancora peggiore», ha aggiunto Bush. La crisi dei mercati impone al governo di adottare una «azione senza precedenti», ha continuato l’inquilino della Casa Bianca, che ha elogiato il Congresso per la volontà mostrata nel cooperare con l’amministrazione per «prendere di petto» i problemi alla radice della crisi finanziaria.

Gli americani, secondo Bush, devono avere fiducia nel futuro a lungo termine della economia nonostante l’attuale crisi finanziaria. Il presidente ha quindi ribadito la sua convinzione che il governo federale debba «interferire nei mercati solo quando è necessario». «Ma lo stato precario dei mercati finanziari e la loro importanza vitale nelle vite quotidiane degli americani rende un intervento del governo non solo desiderabile ma anche essenziale», ha continuato Bush.

Il petrolio sfiora i 103 dollari al barile a New York. Le quotazioni sono salite a 102,93 dollari al barile con un incremento di 5,05 dollari. Nei primi scambi  il Wti aveva guadagnato quattro dollari a 101,88 dollari al barile.

Benzina, ribassi. Scende ancora il pezzo dei carburanti, beneficiando del calo delle quotazioni petrolifere. Anche oggi i listini di benzina e gasolio registrano un taglio pressoché generalizzato dei prezzi di riferimento indicati dalle compagnie ai gestori delle aree di servizio, dopo che già ieri era scattata un’ondata di ribassi. Le verde scende così su quota 1,42-1,43 euro al litro per quasi tutti i marchi e il diesel sugli 1,38 euro. Nella settimana tra il 12 e il 19 settembre la benzina ha messo a segno ribassi tra i 3 e i 4,5 centesimi al litro, il gasolio tra i 2 e i 2,8 cent.