PILLOLA ABORTIVA RITARDA: L’ADUC RICORRE ALLA CORTE EUROPEA

Pubblicato il 16 Dicembre 2008 - 11:29 OLTRE 6 MESI FA

Pillola_aborto L’associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) presenta un ricorso alla Corte europea sull’annosa vicenda della pillola abortiva Ru486, al vaglio dell’Agenzia italiana del farmaco. «L’Aifa – spiega l’associazione consumatori in una nota – rimanda per l’ennesima volta la decisione finale sulla Ru486. A questo punto è chiaro che vi sono pressioni politiche sull’agenzia, un organo che dovrebbe essere meramente tecnico, per impedire la registrazione del farmaco».

IL MUTUO RICONOSCIMENTO – «La direttiva europea 2001/83/EC – ricorda l’Aduc in una nota – prevede che uno Stato membro approvi la richiesta di mutuo riconoscimento entro 120 giorni dalla presentazione (90 giorni per accordarsi con Governo francese e 30 per decidere sul prezzo e l’etichettatura). Ormai è passato più di un anno da quando la domanda di mutuo riconoscimento è stata posta all’Italia che, in violazione della legge europea, continua a non decidere. A questo punto, vista l’impossibilità per l’Aifa di assolvere alla propria funzione medico-scientifica, è urgente – scrive l’associazione – che intervenga l’Unione europea con la procedura centralizzata di autorizzazione alla commercializzazione». «A quel punto saranno le istituzioni europee, di certo meno influenzate dalla politica e dal clericalismo di quelle italiane, a decidere per tutti gli Stati membri, compresa l’Italia. È triste doversi arrendere, ma purtroppo non abbiamo più fiducia alcuna nelle istituzioni italiane, nessuna esclusa.

LE INGERENZE – La politica e le ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche stanno divorando anche quel briciolo di professionalità scientifica che rimaneva in agenzie come l’Aifa. Ci auguriamo che la ditta produttrice della pillola abortiva, Exelgyn – conclude l’Aduc – si faccia subito valere in sede europea, dove ha diritto a ottenere risposte certe. Per conto nostro, abbiamo incaricato in nostri legali di preparare un ricorso alla Corte europea».

L’AIFA – Da parte sua l’Aifa precisa che la valutazione della Ru486 «non è mai stata inserita nell’ordine del giorno del consiglio di amministrazione che si riunirà nei prossimi giorni e che, essendo la procedura di valutazione ancora in corso e prevedendo anche un’analisi da parte del Comitato prezzi e rimborso, non è a tutt’oggi, ipotizzabile alcuna data per l’analisi del farmaco da parte del cda e, quindi, per la conclusione dell’iter registrativo».

MOZIONE TRASVERSALE CAMERA – Intanto sono una quarantina i deputati che hanno già firmato una mozione trasversale per sospendere la procedura di autorizzazione della registrazione della pillola abortiva Ru486. La richiesta si basa sul rispetto del principio di precauzione e della legge 194 che prevede che l’interruzione di gravidanza avvenga solo ed esclusivamente dentro le strutture ospedaliere. A firmare, fra gli altri, Alessandro Pagano (Pdl), Isabella Bertolini (Pdl), Massimo Polledri(Lega), Luca Volontè (Udc), Laura Molteni (Lega). Fra i dati citati durante la presentazione della mozione da Volontè e la senatrice Pdl Laura Bianconi, quelli sul maggior rischio della pillola abortiva rispetto al metodo chirurgico: la mortalità, hanno spiegato, è dieci volte superiore.