STRAGE DI AL QAEDA A ISLAMABAD: ALMENO 60 MORTI E 200 FERITI, SI CERCA TRA LE MACERIE

Pubblicato il 21 Settembre 2008 - 07:05 OLTRE 6 MESI FA

Marriott2I soccorsi sono finalmente entrati in quello che rimane dei sei piani dell’hotel Marriot. Ci sono volute oltre tredici ore dall’esplosione dal camion bomba imbottito di 500 chili di tritolo e plastico firmati Al Qaeda prima di riuscire a "orientarsi" di nuovo in mezzo a quello scenario di fiamme, rovine, urla e disperazione. Nella notte è crollata una parte intera dell’hotel di lusso che, dopo l’esplosione, è rimasto per ore avvolto dalle fiamme.

Finora il bilancio parla di 60 morti e oltre 200 feriti, ma l’ingresso dei soccorsi nell’albergo potrebbe far salire velocemente il bollettino della strage. Sono stati i soccorsi, ad esempio, questa mattina, a trovare l’ambasciatore ceko che ieri sera dopo l’esplosione era riuscito a telefonare in ambasciata per chiedere aiuto. Se ne erano perse le tracce. Fino a questa mattina.

I soccorsi. Per tutta la notte i pompieri e i militari hanno lavorato per spegnere il gigantesco incendio che ha bruciato il grande e lussuoso hotel di oltre 300 camere nel cuore di Islamabad, ma senza potersi spingere oltre la hall d’ingresso e alcuni ristoranti ai margini dell’edificio di sei piani, che minaccia di crollare.

Solo in mattinata alcuni uomini della Protezione civile, in tuta arancione, attrezzati come speleologi e con bombole d’ossigeno, sono riusciti a entrare più in profondità, portando con sè barelle.

Le vittime. Fra i 60 morti finora accertati vi sono agenti della sicurezza e portieri dell’albergo, alcuni stranieri che stavano vicino alle uscite e passanti. Alla lista di lutti si aggiunge il nome di Ivo Zdarek, l’ambasciatore ceko di 47, arrivato a Islamabad da appena un mese. Il diplomatico aveva chiamato l’ambasciata subito dopo l’esplosione chiedendo aiuto ma poi è scomparso nel nulla. Il cellulare è rimasto muto. Stamani, con l’ingresso dei soccorsi in quel che resta dell’hotel, la scoperta. Tra i dispersi c’è anche un altro diplomatico dell’ambasciata del Vietnam.

La dinamica dell’attentato. Il kamikaze ha portato il suo camion bomba contro la barriera metallica che proteggeva l’accesso al Marriott, distante però solo una ventina di metri dalla hall d’ingresso. La potenza dell’esplosione ha danneggiato tutto l’edificio: il cratere dal camion bomba è di una ventina di metri di diametro e profondo circa otto.

Tutt’intorno al punto dell’impatto per un raggio di una cinquantina di metri si vedono alberi spezzati in due, auto ridotte ad ammassi di lamiere ed edifici costellati di squarci.