“Via le auto dalle Dolomiti”: parola del governatore del Trentino, Lorenzo Dellai: “I territori che faranno scelte coraggiose sul piano della mobilità con mezzi alternativi avranno in futuro un turismo di alta qualità, gli altri dovranno accontentarsi di un turismo di risulta”.
Il progetto è quello di chiudere i passi ai mezzi a motore durante l’estate, per qualche giorno almeno, magari la domenica. A sostenere Dellai, la Società degli alpinisti trentini (20mila soci), il Cai e l’Alpenverein di Bolzano e il re dell’Himalaya Reinhold Messner che aveva già lanciato l’ipotesi di chiudere al traffico i passi dolomitici: “Lasciamo spazio ai ciclisti e ai camminatori, almeno durante le ore centrali della giornata, per esempio dalle 9 alle 15, per godere al massimo di queste bellezze naturali”.
Si parla dei quattro passi che fanno il giro del gruppo del Sella, 55 km di strada fra Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo, ad un soffio dai ghiaioni bianchi, presi d’assalto dalle auto soprattutto in agosto quando si trasformano in una colonna di lamiera che procede adagio alla ricerca disperata di una piazzola da cui ammirare il panorama. Il record dell’estate 2009 fu stabilito a passo Sella dove una centralina elettronica contò oltre 5mila veicoli dall’alba al tramonto. Il 25% erano moto.
Ma dire “chiudiamo i passi” è facile, il difficile è mettere d’accordo le tre province che si dividono il territorio: Trento, Bolzano e Belluno. E Bolzano infatti sulla chiusura non è d’accordo: “Molto meglio il pedaggio” spiega l’assessore ladino Florian Mussner, che pensa a un unico pacchetto per risolvere anche il problema dello Stelvio (al confine con la Lombardia).