Giappone, prodotti contaminati. L’ambasciatore italiano: “Evitare solo quelli che vengono da Fukushima”

Pubblicato il 4 Aprile 2011 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

FUKUSHIMA – Le restrizioni nell’utilizzazione delle verdure a rischio radioattività in Giappone ”si limita ai prodotti che vengono direttamente dall’area intorno alla centrale di Fukushima”, mentre le altre zone ”non sono colpite da contaminazione radiattiva”. Lo ha detto l’ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone, su Skytg24.

Il diplomatico ha inoltre confermato che tra le ipotesi per la messa in sicurezza della centrale nucleare, c’è anche quella di creare ”un’isola di contenimento, una sorta di serbatoio galleggiante”. Rispondendo ad una domanda sulla tenuta del paese, Petrone ha aggiunto che il Giappone è stato colpito da ”tre eventi catastrofici nel giro di poche ore, nessun paese poteva essere praparato a simili eventi. Era preparato al terremoto, ma il terremoto è stato solo l’inizio di una catena”.

Parlando poi della comunicazione da parte delle autorità giapponesi, il diplomatico ha spiegato che ”la comunicazione istituzionale giapponese è storicamente di basso profilo” qualche volta, ha aggiunto, ”gli stranieri hanno ritenuto che fosse una comunicazione reticente, ma era una comunicazione di basso profilo come usa il governo giapponese”.

”E’ un popolo straordinario – ha concluso Petrone- che sta dimostrando un’energia, una coesione e una fiducia nelle istituzioni che lo porterà a superare la crisi con grande rapidità”.

”Il rilascio dell’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima direttamente in mare e’ stato autorizzato alla Tepco come misura eccezionale e per i bassi livelli di radioattività”, ha precisato il portavoce dell’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, Hidehiko Nishiyama, in una conferenza stampa.