Spiagge Lazio: ecco le 18 dove non fare il bagno

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2014 - 06:10| Aggiornato il 21 Aprile 2020 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Chi fa il bagno nel Lazio vicino alla foce di un fiume o di un canale si fa “Un tuffo dove l’acqua è più marrone” (copyright Dagospia), perché i campionamenti di Legambiente dicono che a Ostia, Fiumicino, Ardea, Torvajanica, Anzio, Nettuno, Circeo, Gaeta, Tarquinia, Santa Marinella, Santa Severa, Marina di Cerveteri e Ladispoli l’acqua è “letteralmente merdosa” (“sintesi” sempre di Dagospia) perché contiene valori molto al di sopra dei limiti consentiti di escherichia coli ed enterococchi intestinali.

—> SCARICA IL RAPPORTO DI LEGAMBIENTE SULL’INQUINAMENTO NEL LITORALE DEL LAZIO (FORMATO PDF)I campionamenti di Legambiente sono stati 24 sui 329 km del litorale laziale, tutti nelle vicinanze di fiumi o canali. Su 24 test, in 18 casi il campione è risultato “inquinato”, cioè nel 75% delle volte, 3 su 4. Dei 18 punti inquinati 13 sono risultati “fortemente inquinati”. Spiega Legambiente: “Non solo non è stato fatto alcun passo avanti rispetto allo scorso anno, ma la situazione, se possibile, è addirittura peggiorata”.

I parametri.  Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml.

Se ne è accorta anche l’Unione europea che ha nuovamente avviato a fine marzo di quest’anno una procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane – dopo già due condanne a carico del nostro Paese – che coinvolge anche sei agglomerati urbani laziali:
quello di Roma (con 2 milioni e 768mila abitanti equivalenti); di Anagni (20.267), di Fontana Liri – Arce (9mila), di Monte San Giovanni Campano (9.100), Orte (7.500) e Piglio (4.800).

SPIAGGE IN PROVINCIA DI ROMA – La situazione più critica è lungo il litorale romano. Se poco meno di un mese fa diverse località avevano conquistato le “vele blu” assegnate da Legambiente e Touring club italiano, ora sotto accusa sono le zone vicino ai corsi d’acqua. I dieci punti più inquinati sono infatti

  • Santa Marinella (alla foce del canale sul Lungomare Pirgy in località Santa Severa),
  • Marina di Cerveteri (alla foce del fosso Zambra),
  • Ladispoli (foce Rio Vaccina),
  • Fiumicino (foce Canale dei Pescatori),
  • Roma-Ostia (foce del fiume Tevere),
  • in due punti a Torvajanica (alla foce canale altezza via Filadelfia e alla foce canale all’altezza di via Siviglia)
  • e ad Ardea (foce del fosso Grande).

Rispetto allo scorso anno i tecnici hanno analizzato anche due nuovi punti, anche questi giudicati “fortemente inquinati”: ad Anzio (Lido dei Gigli alla foce del fosso Cavallo Morto – Lungomare delle Sterlizie) e a Nettuno (nella affollatissima spiaggia a destra della foce del fosso Loricina). Giudicati “inquinati” invece gli altri due punti di prelievo effettuati a Roma-Ostia (Foce canale spiaggia presso cancello n.1) e a Ladispoli (foce fiume Statua). Unico punto risultato con valori di inquinanti nella norma, nella provincia di Roma, è stato quello alla spiaggia a sinistra della foce del Rio Torto a Pomezia.

PROVINCIA DI VITERBO. A Viterbo è “fortemente inquinata” la foce del fiume Marta in località Lido di Tarquinia.

PROVINCIA DI LATINA. Anche in provincia di Latina sui 9 campioni prelevati dai tecnici di Goletta Verde ben 5 sono risultati con una carica batterica elevata: a San Felice a Circeo e a Gaeta sono stati effettuati due prelievi e in entrambi i casi è risultata fortemente inquinata l’acqua prelevata alla foce di due torrenti mentre nella norma quella prelevata nelle spiagge limitrofe.

“Inquinate”, inoltre, le acque prelevate nella spiaggia di Gianola a Formia (spiaggia presso Rio Santacroce) e a Marina di Minturno (alla foce del fiume Garigliano). Entro i limiti di legge, infine, Terracina (foce del canale Sisto, in località San Vito) e Fondi (foce canale Sant’Anastasia).

 

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