I veterinari al governo: “Sbloccare il ddl sul traffico dei cuccioli”

Pubblicato il 31 Agosto 2010 - 16:38 OLTRE 6 MESI FA

Un provvedimento d’urgenza per introdurre il reato di traffico di cuccioli nell’ordinamento italiano: è la richiesta dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi), che chiede al Governo di ”sbloccare attraverso una corsia legislativa preferenziale le disposizioni già contenute nel disegno di legge proposto dal ministro degli Esteri Franco Frattini contro i traffici illegali di cani e gatti”.

”L’ennesima inchiesta sul traffico di cuccioli dall’est – commenta Marco Melosi, vice presidente Anmvi per il settore degli animali da compagnia – è troppo grave per reagire con rituali manifestazioni di sdegno”. Per questi motivi, Anmvi ritiene ”necessario sbloccare il ddl che si è arenato in Parlamento” e che, ”firmato anche dai ministeri di Giustizia, Interno, Salute, Economia e Politiche Europee, non si limita a ratificare la convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, ma introduce nel nostro ordinamento una precisa fattispecie di reato contro il traffico e l’introduzione illecita di animali da compagnia, nonché le relative sanzioni amministrative e penali”.

”Come medici veterinari – aggiunge Melosi – non possiamo tacere i rischi sanitari della filiera illegale dei cuccioli, sia a danno degli animali vittime dei maltrattamenti, sia della popolazione canina autoctona. Serve una norma penale – conclude – che agisca all’origine dei traffici e occorre continuare ad incoraggiare i proprietari a rivolgersi ad un medico veterinario prima di incappare in un incauto e doloroso acquisto”.