Addio siringhe, per le allergie basta qualche goccia sotto la lingua

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 12:11 OLTRE 6 MESI FA

Le allergie da acari si possono combattere anche con qualche goccia sotto la lingua. Si chiama immunoterapia sublinguale, la terapia sviluppata in Italia e subito esportata con successo in altri paesi. Bastano 4 anni di vaccino anti-allergico per essere protetti dai fastidiosi sintomi della patologia per almeno altri otto anni. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sul Journal of allergy and clinical immunology da alcuni ricercatori italiani.

Il vaccino consiste in gocce contenenti la stessa sostanza o allergene a cui il paziente è allergico. In pratica, il team con Maurizio Marogna della Fondazione Macchi di Varese, e da Giovanni Passalacqua e Walter Canonica del dipartimento di allergie e malattie respiratorie dell’Università di Genova, ha dimostrato il modo ottimale di vaccinarsi contro le allergie. Per farlo, gli esperti hanno coinvolto 60 pazienti allergici agli acari della polvere e li hanno monitorati per 15 anni, controllando nel tempo l’evoluzione della loro patologia e l’efficacia del vaccino.

I pazienti sono stati suddivisi in quattro gruppi: al primo è stato dato il vaccino per 3 anni, al secondo per 4, al terzo per 5 e l’ultimo gruppo non ha assunto alcun vaccino. Al termine dei 15 anni, gli scienziati hanno visto che ”nei pazienti che hanno ricevuto la Slit per 4 o 5 anni, i benefici clinici si sono protratti per altri 8, mentre in quelli che hanno ricevuto la terapia per 3 anni si sono protratti per altri 7”.

I pazienti del gruppo di controllo, invece, per stare bene hanno dovuto continuare ad assumere farmaci. In tutti i pazienti di quest’ultimo gruppo, inoltre, nei 15 anni sono aumentate le nuove allergie, mentre in chi aveva ricevuto il vaccino queste si sono verificate in meno di un quarto dei pazienti arruolati. Gli autori concludono che ”la durata ottimale della terapia immunologica sublinguale contro le allergie è di quattro anni”, perché fa quadagnare più tempo senza sintomi rispetto a una vaccinazione di tre anni.