Fecondazione eterologa: "Ai miei figli io non ho detto nulla"

Pubblicato il 25 Novembre 2011 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 25 NOV – ''Ai miei figli gemelli, nati da fecondazione eterologa, io non ho detto nulla. Non ne vedo la ragione, io e mio marito siamo i loro genitori a tutti gli effetti''. Laura (è un nome di fantasia) racconta la propria esperienza e spiega le ragioni per le quali ha deciso di non rivelare ai suoi bambini le modalita' del loro concepimento.

''A soli 26 anni – spiega – ho scoperto di essere in menopausa precoce. A quel punto, la fecondazione eterologa, ricorrendo cioe' ad una donatrice di ovociti, rappresentava per me l'unica speranza di poter diventare madre''. Laura racconta di aver fatto la fecondazione eterologa in Italia, prima del 2004, anno di entrata in vigore della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita che vieta l'eterologa: ''Ora ho due gemelli e sono felicissima''.

''Ai bambini, io e mio marito abbiamo deciso di non dire nulla, ne' della fecondazione ne' della donatrice. Non diremo nulla perche' non riteniamo che sia necessario. Il punto – afferma Laura – e' che noi siamo i genitori a tutti gli effetti, e dunque che ragione c'e' di parlare di tutto cio'?''. Il dato vero, prosegue, ''e' che sono io che li ho portati in grembo, nutriti e partoriti; non vedo la necessita', per un ovocita donato, di sottoporre i miei figli ad un trauma inutile, per un qualcosa difficile da capire. Certo – aggiunge – in futuro, magari quando saranno grandi, potrei sempre cambiare idea, ma al momento la mia opinione e' questa''. Laura racconta di non aver detto niente della sua esperienza neppure ai familiari ed ai suoi genitori: ''Sarebbe stato difficile per loro capire fino in fondo''.

Poi, riferendosi al parere del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) che si e' detto favorevole alla comunicazione al nato delle modalita' del concepimento, invita lo stesso Cnb ad una riflessione: ''Davvero tanti figli 'naturali' sono figli dei propri padre e madre? E alla fine cosa cambia se per loro i genitori veri sono sempre stati quelli che li hanno cresciuti?''. Una posizione, quella di Laura, condivisa da molte altre coppie che, come lei, sono ricorse all'eterologa prima del 2004: ''Tutte le coppie che conosco – dice – hanno deciso di non dire nulla ai figli, per le mie stesse ragioni''.

C'e' pero' anche un altro elemento che ha spinto Laura e il marito a scegliere il 'silenzio': ''In Italia non c'e' ancora una mentalita' abbastanza aperta rispetto a tali situazioni, se ci fosse le cose sarebbero diverse''. Alla fine, conclude Laura, ''non penso ci sia poi tanto da dire: semplicemente, sono i nostri figli, come per tante coppie che hanno procreato naturalmente. Non vedo differenze''.