Mamme adolescenti, 10 mila ogni anno

Pubblicato il 16 Dicembre 2009 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA

Le mamme adolescenti in Italia sono in aumento, si sfiorano le 10 mila gravidanze all’anno: da 9.525 del 2006 a 9.583 l’anno successivo, un incremento dello 0,5% in soli 12 mesi secondo l’Istat.

Le under 19 sessualmente attive che non usano protezione hanno il 90% di possibilità di restare incinte entro un anno. Le complicanze più frequenti delle baby-gravide sono: parto prematuro, ritardo di accrescimento del feto e rischio depressione postpartum e maltrattamenti.

«Problemi che non si spiegano solo con l’età e le sue caratteristiche fisiche e psicologiche», spiega il professor Giorgio Vittori, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo).

«L’Organizzazione mondiale della sanità – continua – indica altri fattori critici ‘collaterali’ come l’educazione, lo stato sociale e la fruibilità dei servizi sanitari».

Elementi che valgono in particolare per le immigrate e, non a caso, l’incremento registrato dal 2006 al 2007 è tutto a loro carico: i parti fra le italiane under 19 sono passati da 7.178 a 7.088 mentre fra le loro coetanee straniere da 2347 a 2495.

«Sono quindi necessari e urgenti interventi di tutela – aggiunge Vittori – per educare a una pianificazione familiare informata e protetta e preservare la fertilità delle ragazze dall’aggressione di malattie sessualmente trasmissibili, frutto di comportamenti troppo ‘disinvolti’. Un compito a cui noi ginecologi non possiamo sottrarci, indispensabile a garantire la salute delle nostre pazienti e dei loro figli».

«Oltre ai potenziali problemi fisici connessi alla nascita pretermine o al basso peso, questi bambini possono presentare difficoltà di inserimento, di sviluppo e di integrazione sociale – spiega il professor Emilio Arisi, consigliere Sigo. Inoltre, tendono a diventare a loro volta madri/padri adolescenti. Non solo, sono più esposti a rischi del maltrattamento, violenza, abuso e abbandono e, una volta cresciuti, hanno maggiori possibilità di assumere atteggiamenti di delinquenza giovanile, come osservato soprattutto negli Usa».